Mentre la Lega formalizza la crisi di governo presentando la mozione di sfiducia a Conte, raccoglie sempre adesioni il partito del “no al voto” ad ottobre
La Lega ha presentato al Senato la mozione di sfiducia al Premier Conte formalizzando l’apertura della crisi di governo con la seguente motivazione: “Il Presidente del Consiglio non era in Aula al momento del voto alle mozioni sulla Tav per ribadire l’indirizzo favorevole all’opera. Stesse divergenze su altri temi prioritari dell’agenda di governo quali giustizia, autonomia e manovra“. A tal proposito, è stata calendarizzata al Senato per lunedì 12 alle ore 16.00, convocata dalla Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, la Conferenza dei capigruppo che dovrà stabilire i tempi di discussione e votazione della mozione. Intanto a tenere banco, dando per scontato l’esito della mozione di sfiducia a Conte, è la data delle elezioni, con la Lega che preme perché si voti o il 20 ottobre o il 27 ottobre mentre il partito del “no al voto” raccoglie sempre più adesioni.
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Crisi di governo, Salvini: “Governo Pd-M5S sarebbe orribile”
Dopo l’accelerazione impressa alla crisi di governo, con l’intento di ridare la parola agli elettori il prima possibile, il leader della Lega teme un‘imboscata da parte degli ex alleati di governo pentastellati e del Pd per varare un governo tecnico, guidato sempre da Conte, per traghettare il Paese verso le elezioni in primavera abbinandole così con quelle regionali. Una possibilità che il leader del Carroccio vede come fumo negli occhi tanto da tuonare: “L’unico dubbio è che sento toni simili tra il M5S ed il Pd, tra Renzi e Di Maio: nessuno prenda in giro l’Italia né si inventi un governo inaccettabile per la democrazia. Spero che Conte non pensi ad un altro governo da premier diverso da questo. Un governo Pd-M5S sarebbe orribile“. In realtà, un’anteprima di una possibile alleanza Pd-M5S per un governo tecnico (con i sondaggi che danno la Lega in netto vantaggio, grillini e dem hanno tutta la convenienza a ritardare il più possibile lo “showdown” elettorale in modo da recuperare il gap di consensi rispetto al Carroccio) potrebbe avere luogo alla Conferenza dei capigruppo di lunedì prossimo se i democrat dovessero spuntarla facendo discutere e mettere ai voti la mozione di sfiducia a Salvini prima di quella a Conte. Un tentativo finalizzato ad evitare che la complessa macchina elettorale sia gestita proprio dal leader leghista e che pertanto potrebbe registrare un’inattesa saldatura tra gli interessi dei piddini e quelli dei pentastellati.
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