Nata in Egitto da una famiglia italiana, Dalida regnò come una delle cantanti più famose della Francia dalla fine degli anni ’50 agli anni ’80, con un repertorio di successi tanto vasto e vario quanto la sua vita privata era tumultuosa e tragica. Una carriera e un’esistenza che ha ispirato una miniserie e un film, tra gli altri.
La più grande tragedia della vita di Dalida (vero nome: Iolanda Gigliotti) fu che era un’intrattenitrice forte e indipendente davanti al suo pubblico, ma forse – forse proprio perché era percepita in modo così evidente come una donna forte e indipendente – ha lottato per trovare qualsiasi tipo di successo simile nella sua vita amorosa, con non meno di tre dei suoi amanti che si sono suicidati prima che lei stessa ponesse fine alla sua vita nel 1987.
Questo evidente contrasto tra la sua lunga e quasi costante serie di successi professionali e una serie infinita di fallimenti privati (che ha incluso anche un aborto) ha tutte le caratteristiche di una tragedia fortemente emotiva, forse per questo si ispira così tanto alle trasposizioni.
Dalida: gli altri protagonisti della sua vita
Nonostante un divorzio precoce da un pittore di origini polacche, si dice che la più grande passione di Dalida fosse il suo primo marito, Lucien Morisse che la scoprì e coltivò il suo talento. Viene raccontata anche la sua triste storia con il giovane e tenebroso cantante italiano, Luigi Tenco. L’unico uomo nella sua vita quasi costantemente presente è suo fratello Orlando.
Il problema principale è che di lei si conosce solo questo aspetto della vita privata, come se non avesse altri interessi al di fuori di trovare la sua anima gemella. Tuttavia, sia la miniserie con Sabrina Ferilli (Dalida), Alessandro Gassmann (Luigi Tenco) e Christopher Lambert che il film con Sveva Alviti (Dalida), Alessandro Borghi (Luigi Tenco) e Riccardo Scamarcio, sono stati recepiti con entusiasmo sia in Italia che in Francia, dimostrando che il mito di Dalida è ancora vivo.
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T.F.