Si tratta dell’ultimo step di un processo iniziato due anni fa a Torino. La zona sarà poi riqualificata con dei lavori volti a creare nuove strutture
È in atto la parte finale dello sgombro del Moi, ex villaggio Olimpico di Torino, ormai da anni occupato da famiglie di profughi e migranti. All’interno degli edifici circa 350 persone di origine nordafricana.
Lo sgombero “dolce” è iniziato circa due anni fa grazie alla collaborazione tra Prefettura, Questura e Comune di Torino insieme a Diocesi, Regione Piemonte e Compagnia di San Paolo. L’obiettivo è ricollocare queste persone in maniera pacifica e al tempo stesso lasciare libera un’area che da troppo tempo è in stand by.
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Torino, sgombero ex Moi, le reazioni della politica
Naturalmente la notizia è stata accolta con grande entusiasmo, in primis da l’assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca. A tal proposito ecco le sue dichiarazioni: “Questa iniziativa dimostra che si poteva fare. Il Moi sarà messo in sicurezza e in autunno partirà il cantiere per i lavori di riqualificazione”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, il vicesindaco del capoluogo piemontese Sonia Schellino, che ha annunciato che verranno costruiti degli alloggi e degli studentati. Insomma, un bell’esempio da seguire quello di Torino, che potrebbe dare la spinta ad altri comuni del Bel Paese.
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