Rai, sospeso il corrispondente da Gerusalemme Piero Marrazzo

Il corrispondente Rai da Gerusalemme Piero Marrazzo sarebbe stato sospeso dal suo incarico: dietro l’ipotetica decisione, “presunte irregolarità” nella gestione d’ufficio

Rai, sospeso il corrispondente da Gerusalemme Piero Marrazzo
Piero Marrazzo (Jollyroger, crop & edit by Lucas, Own work, share alike, attribution required (Creative Commons CC-BY-SA-2.5), Wikipedia)

Si torna a parlare dell’ex governatore della Lazio Piero Marrazzo, dopo lo scandalo del 2009: il corrispondente Rai da Gerusalemme infatti, stando a quanto segnalato da Repubblica, Fanpage e corroborato dalle agenzia di stampa, sarebbe stato sospeso dal suo incarico per “presunte irregolarità” in seguito ad “una verifica dell’organismo di controllo interno sulla gestione delle sede di corrispondenza”.

Inoltre, secondo quanto si apprende, un produttore esecutivo dell’azienda sarebbe poi stato licenziato.

Fonti di agenzia raccontano di provvedimenti presi in base ad un’indagine avviata tempo fa,  e che avrebbe avuto il via dopo l’arrivo proprio in casa Rai, ma anche ad autorità e magistratura di una presunta lettera anonima, il cui contenuto non è noto.

L’azienda potrebbe rilasciare, in merito alla sospensione di Marrazzo, una nota chiarificatrice nelle prossime ore.

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Piero Marrazzo, sospeso dall’incarico di corrispondente Rai da Gerusalemme: il caso del 2009

A distanza di anni si torna dunque a parlare di Piero Marrazzo, l’ex Governatore della Regione Lazio, che sarebbe stato sospeso dall’incarico di corrispondente da Gerusalemme da parte della Rai per “presunte regolarità” verificate durante dei controlli a seguito di un’inchiesta che sarebbe partita tempo fa.

Piero Marrazzo ha una lunga carriera nella Radiotelevisione Italiana nel ruolo di conduttore e inviato del Tg2, e poi presentatore di numerosi programmi televisivi; la sua attività lavorativa viene interrotta con la candidatura, che poi lo porterà alla vittoria alle elezioni di presidente della Regione Lazio.

Nel 2009, la notizia di un ricatto, mediante il possesso di un video che attestava un incontro con un transessuale, da parte di alcuni carabinieri ai suoi danni, provocò la decisione di autosospendersi dalla carica ricoperta. Poi arrivarono le dimissioni. Nel 2010, la Corte di Cassazione sancì il complotto che vedeva come vittima l’ex governatore, che nel 2012 tornò in Rai.

 

 

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