Dopo cinque mesi in carcere, Roberto Formigoni sconterà la restante pena in detenzione domiciliare e farà volontariato: la decisione del tribunale di Sorveglianza di Milano
L’ex politico e presidente della Regione Lombardia dal 1993 al 2013 Roberto Formigoni, dopo esser stato in carcere per cinque mesi, sconterà la sua restante pena ai domicilari, facendo anche volontariato presso un istituto religioso, che stando a quanto si apprendere dovrebbe essere un convento di suore.
Formigoni è stato condannato a cinque anni e dieci mesi di reclusione per corruzione, nel processo inerente al crac delle fondazioni Maugeri e San Raffaele, e ha scontato una prima parte della sua condanna nel carcere di Bollate.
Il giudice del tribunale di Sorveglianza di Milano ha accettato la richiesta dell’ex politico Roberto Formigoni fatta dai suoi avvocati qualche giorno fa, e dunque potrà scontare la condanna ricevuta in detenzione domiciliare.
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Roberto Formigoni in detenzione domiciliare per scontare la sua pena: la condanna
Il giudice del tribunale di Sorveglianza di Milano, col parere favorevole della Procura Generale, ha dunque deciso di concedere la possibilità della detenzione domiciliare all’ex politico e presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, in carcere a Bollate da cinque mesi per corruzione.
Il suddetto è stato condannato a cinque anni e dieci mesi di reclusione. nell’ambito del processo inerente al crac delle fondazioni Maugeri e San Raffaele.
Il 72enne Formigoni, nato a Lecco il 30 marzo 1947, è giunto all’udienza del Tribunale ed è apparso dimagrito, in seguito alla sua reclusione nel carcere sin dal 22 febbraio 2019.
Il 19 settembre 2018 arriva per lui la condanna in appello a 7 anni e 6 mesi di detenzione, mentre il 21 febbraio 2019 la pena viene ridotta a causa della prescrizione a 5 anni e 10 mesi dalla Corte di Cassazione.
Il giorno successivo, Formigoni si presenta spontaneamente al carcere di Bollate per scontare la pena e successivamente viene respinta la sua richiesta di detenzione domiciliare.