Yuri Gagarin (in russo Jurij Gagarin) è stata la prima persona a lasciare l’orbita terreste e a volare nello spazio.
Il suo volo intorno alla Terra avvenne il 12 aprile 1961 nell’astronave Vostok dell’Unione Sovietica e durò circa 108 minuti. Dopo il volo, Gagarin divenne un eroe culturale nell’Unione Sovietica. Ancora oggi, a più di sei decenni dal volo storico, Gagarin è ampiamente celebrato nei musei spaziali russi, con numerosi busti e statue esposti in suo onore. Le sue spoglie sono sepolte al Cremlino di Mosca e parte della sua navicella spaziale è esposta al museo RKK Energiya.
Yuri Gagarin: la storia
Il terzo di quattro figli, Yuri Alekseyevich Gagarin è nato il 9 marzo 1934, in un piccolo villaggio a cento miglia da Mosca. Da adolescente, Gagarin ha visto un aereo da caccia russo Yak fare un atterraggio di emergenza vicino a casa sua. Quando gli fu offerta la possibilità, anni dopo, di volare, accettò con entusiasmo, facendo il suo primo volo da solo nel 1955. Solo pochi anni dopo, presentò la sua richiesta di essere preso in considerazione come cosmonauta.
Più di 200 piloti di caccia russi dell’Aeronautica erano stati selezionati come candidati cosmonauti. Tali piloti erano considerati idonei dopo svariati test in cui avevano dimostrato di tollerare l’esposizione alle forze di accelerazione e al processo di espulsione e avevano ripetuto la stessa esperienza in situazioni di stress elevato nelle quali dovevano dimostrare di saper mantenere il controllo fisico e mentale. Gagarin, all’epoca un tenente di 27 anni, fu tra i piloti selezionati. Dopo il volo, rientrando nell’atmosfera terrestre Gagarin è riuscito a mantenersi cosciente mentre sperimentava forze fino a otto volte l’attrazione gravitazionale.
Al suo ritorno sulla Terra, una folla festante di centinaia di migliaia di persone lo ha accolto in Piazza Rossa, una celebre piazza a Mosca. Considerato un tesoro nazionale, Yuri Gagarin ha viaggiato in tutto il mondo per celebrare lo storico risultato sovietico.
In seguito divenne un deputato del più alto organo legislativo dell’Unione Sovietica e fu nominato comandante del Distaccamento dei cosmonauti. Poiché i sovietici non volevano rischiare di perdere una figura pubblica così importante, erano riluttanti a permettere a Gagarin di tornare nello spazio. Ha continuato tuttavia a fare voli di prova per l’Air Force.
Il 27 marzo 1968, Gagarin rimase ucciso (insieme ad un altro pilota) mentre collaudava un MiG-15, un aereo da caccia jet.
Potrebbe interessarti anche: Missione spaziale Apollo 11: ecco le fasi importanti dell’evento
T.F.