Roma, servizio Giardini: sospensione per nove dipendenti

Roma, servizio Giardini: sospensione per nove dipendenti
Polizia Roma Capitale (serghei_topor, Pixabay)

Diversi reati contestati, a seconda della posizione, ad alcuni dipendenti dell’ufficio servizio Giardini del VII municipio di Roma: ecco cosa facevano

Peculato, truffa e falsa attestazione sono i reati contestati, in diversa posizione, a nove dipendenti dell’ufficio servizio Giardini del VII municipio di Roma, che sarebbero stati soliti timbrare i cartellini per attestare la loro presenza sul posto di lavoro, salvo poi lasciare l’ufficio, stando a quanto ricostruito dalle indagini.

I dipendenti nello specifico avrebbero dovuto occuparsi delle aree verdi. Inoltre, sovente i dipendenti avrebbero utilizzato anche i mezzi dell’amministrazione per esigenze personali.

Sarebbero dunque furbetti del cartellino, quelli in cui si sarebbero imbattuti la Procura di Roma e le forze dell’ordine. I nove dipendenti, sul cui capo pesa l’accusa di assenteismo, sono stati sospesi e interdetti dal servizio per 12 mesi.

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Sospesi e interdetti dal servizio nove dipendenti dell’ufficio servizio Giardini a Roma: le parole del Gip

Alcuni dipendenti dell’ufficio servizio Giardini a Roma sono stati dunque sospesi e interdetti dal servizio per 12 mesi in quanto assentisti, poiché invece di gestire e lavorare sulle aree verdi, sarebbero stati soliti timbrare il cartellino per poi allontanarsi dal luogo di lavoro e, in determinati casi, avrebbero inoltre utilizzato i mezzi dell’amministrazione per esigenze personali.

I reati contestati, come detto, sono di peculato, truffa e falsa attestazione, a seconda dei casi.

Per il Gip che si è occupato del caso, nel luogo di lavoro c’era “una situazione di totale anarchia“, e ancora secondo quest’ultimo i fatti contestati non potrebbero essere messi in discussione poiché comprovati dalle immagini delle videocamere poste nell’area in cui “si trovano gli apparecchi di rilevamento delle presenze”.

Lo stesso Gip parla di una serie di elementi che provano il “diffuso malcostume” nella sede lavorativa in questione.

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