Rave party alla “Sapienza”, il Rettore: ” Mai autorizzato “

Dopo la morte del 26enne il Rettore dell’Università “La Sapienza”, in un’intervista al Corriere della Sera, si difende: ” Mai autorizzato il rave “

Dopo la morte del 26enne Francesco Ginese, venerdì scorso, nel tentativo di scavalcare la recinzione dell’Università capitolina “La Sapienza” per partecipare ad un rave party sono immediatamente scoppiate le polemiche sull’assenza di controlli da parte delle gerarchie accademiche e soprattutto per quella sorta di tolleranza da parte di quest’ultime verso l‘occupazione di aule e spazi di pertinenza dell’Ateneo da parte di studenti e non in nome di una sorta di “pax universitaria“: spazi autogestiti per prevenire iniziative suscettibili di determinare l’interruzione delle attività accademiche. Sul banco degli imputati, in particolare, visto il ruolo di responsabilità che ricopre, il Magnifico Rettore della Sapienza Guadio il quale, però, non ci sta a fare da capo espiatorio e, in un colloquio con il Corriere della Sera, corregge alcune inesattezze rimbalzate sui media e social:  “Premesso che mi dispiace tremendamente per la disgrazia capitata al ragazzo, voglio che sia chiaro che io non ho mai autorizzato il rave “.

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Rave party alla “Sapienza”, il Rettore: ” Mai autorizzato. Ho presentato 19 denunce “

A chiamare in causa il Rettore per la morte del 26enne è stato il Ministro dell’Interno Salvini, il quale, ritenendo inaccettabile morire a 26 anni per partecipare ad un concerto, ha attribuito la responsabilità del decesso del 26enne anche a  “chi permette queste illegalità da troppo tempo tra occupazioni di aule e feste non autorizzate con uso e abuso di alcolici e altre sostanze “. Un vero e proprio atto d’accusa, con tanto di domanda retorica sul perché mai il Rettore  tolleri l’illegalità e non faccia nulla, quello del leader del Carroccio,  cui ha così replicato,  sempre  nell’intervista  concessa  al  Corriere della Sera, il  Rettore: ” Sono Rettore da quattro anni e mezzo e da quando mi sono insediato ho fatto 60 segnalazioni e presentato 19 denunce in Procura. Aggiunga che a seguito di tutto questo ci sono  21 persone indagate “.

 

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