Sullo scandalo “nomine Procure” interviene il Guardasigilli Bonafede: “Alzare un muro tra politici e magistrati. Con la riforma blinderemo la meritocrazia “
Si allarga a macchia d’olio lo scandalo Csm, ossia gli incontri informali tra alcuni magistrati membri togati del Csm ed esponenti politici del Pd per influenzare la nomina del successore di Pignatone, andato in pensione, alla Procura della Repubblica di Roma, lambendo perfino il Quirinale: infatti, nelle ultime intercettazioni, contenute nelle informative della GdF, pubblicate da La Stampa, Lotti, autosospesosi dal Pd ed uno dei commensali delle cene con i magistrati, sostiene di aver avuto un colloquio con Mattarella sulle nomine delle Procure. “Quello che vi devo dire io Mattarella …ci sono andato e ho detto: Presidente, la situazione è questa e gli ho detto quello che voi mi avete detto “. Oltre all’immediata replica del Colle che ha bollato come “millanterie” tale incontro con Lotti, anche il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, in un colloquio con La Stampa, si è pronunciato sullo scandalo Csm invocando la necessità di interporre un diaframma tra la politica e la magistratura.
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Il Ministro della Giustizia Bonafede: ” Alzare muro tra politici e magistrati. Blinderemo la meritocrazia “
” Dobbiamo alzare un muro che tenga distante la politica dalla magistratura riducendo il potere delle correnti e stabilendo un principio: i magistrati che entrano in politica non possono tornare indietro”. Così, nello specifico, il Guardasigilli sul caso “nomine Procure” dicendosi, inoltre, d’accordo con il Capo dello Stato sulla “necessità di cambiare le regole per voltare pagina “. Bonafede traccia anche la strada, quella della riforma della giustizia, per evitare indebite commistioni tra esponenti politici e magistrati: “Occorre avviare un pacchetto di norme che impediscano il ripetersi di fatti come quelli emersi. Con la riforma in arrivo blinderemo la meritocrazia “.
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