Importante operazione dei carabinieri del Ros che hanno disarticolato il clan “Fragalà”, attivo nel litorale sud romano: una trentina di arresti tra Catania e Roma
Scacco matto al clan mafioso dei “Fragalà“, egemone nell’area metropolitana di Roma e nel litorale meridionale della Capitale. Un maxi blitz dei carabinieri del Ros, coordinati dalla Dda della Procura della Repubblica di Roma, ha portato all’arresto di una trentina di persone tra Ardea, Pomezia e Torvajanica. In corso anche numerose perquisizioni in provincia di Roma e a Catania. Il clan aveva creato un clima di pesante intimidazione ai danni degli esercenti ed imprenditori, costretti con le minacce e gli attentati dinamitardi ad accettare le estorsioni. Portato alla luce anche un consistente traffico di cocaina, hashish e marijuana, sostanze stupefacenti importate dalla Spagna e dalla Colombia grazie all’intermediazione di sodalizi camorristici e siciliani.
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“Clan Fragalà”, una trentina di arresti tra Catania e Roma. Sventato un rapimento.
Nel corso delle indagini propedeutiche al blitz i militari dell’Arma hanno anche sventato un rapimento facendo scattare le manette ai polsi di 8 persone. Scoperto anche un “pizzino” su cui è trascritta la formula di affiliazione al clan. Decisiva per ricostruire la rete degli affari illeciti del clan la testimonianza di un pentito della famiglia, Sante Fragalà, dietro alle sbarre con una condanna a 26 anni per duplice omicidio. Quest’ultimo ha rivelato agli inquirenti come il clan, grazie all’alleanza con il potente clan catanese dei “Santapaola“, abbia finito per monopolizzare le attività criminali nel Lazio radicandosi nel litorale sud romano, a decorrere dal 1991, anche perché, come riporta l’edizione on line de La Stampa, ” è più difficile essere accusati di mafia da queste parti “.
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