Sono trascorsi 25 anni da quando, dopo aver terminato la sua ultima fatica cinematografica, moriva il grande attore e regista Massimo Troisi
Esattamente 25 anni fa, domani, ci lasciava un mito del cinema italiano: il 4 giugno del 1994, appena terminato di montare il film “Il Postino“, smetteva di battere il cuore di Massimo Troisi, attore, comico e regista. Lo sforzo per portare a termine quello sarebbe stato il suo ultimo film, che ricevette 5 candidature all’Oscar, probabilmente aggravò il suo già precario stato di salute per via del suo cuore malandato. Da giovane, a seguito di una febbre reumatica che aggredì anche il cuore, Massimo Troisi fu costretto ad un delicato intervento cardiaco in un ospedale specializzato di Houston. La malattia, tuttavia, non gli impedì di sperimentare vari percorsi artistici dividendosi tra tv, teatro e cinema e mettendosi anche dietro alla macchina da presa a partire dal suo esordio boom “Ricomincio da tre“, forse il suo vero capolavoro: una sequela di irresistibili battute velate da quella malinconia che lo contraddistingueva, marchio di fabbrica dei grandi interpreti della comicità, e che soprattutto strizzavano l’occhio alla critica sociale, dei costumi, con particolare riferimento ai rapporti interpersonali, ed alla destrutturazione degli stereotipi legati alla napoletanità. Memorabile quella sorta di refrain “Non sono emigrante, viaggio, a Napoli un lavoro ce lo avevo. Ma perché un napoletano non può viaggiare ” che in poche battute faceva strame di tutti i luoghi comuni su Napoli ed i napoletani. Impossibile non ricordare anche il sodalizio artistico con un altro compianto figlio di Napoli, quel Pino Daniele al quale lo univa una sincera amicizia e che fu l’autore delle colonne sonore dei suoi primi film.
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Protagonista del cinema e del teatro, nel suo nome è stato varato il progetto “Una Cineteca per la Campania”: digitalizzare tutti i corti di proprietà del Comune in concorso negli anni del Premio Massimo Troisi, organizzato nella sua città natale, San Giorgio a Cremano, e che ha fatto da vetrina per tanti giovani artisti che hanno raccolto il suo testimone facendosi interpreti di comicità intrisa di ironia e malinconia. A ricordarlo anche la Rai dove mosse i primi passi nel mondo dello spettacolo, col famoso trio “La Smorfia” con gli amici Lello Arena ed Enzo Decaro, partecipando alla trasmissione cult “Non stop”: su Radio 3 Wikiradio, curata da Loredana Rotundo, con interviste e materiali di repertorio. A Roma, invece, la mostra “Troisi poeta Massimo” al Teatro dei Dioscuri al Quirinale di Roma.
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