Trasporto aereo, sciopero domani 21 maggio: Alitalia taglia metà dei voli

Trasporto aereo, sciopero domani 21 maggio: Alitalia taglia metà dei voli
Alitalia (GettyImages)

Domani 21 maggio sciopero del trasporto aereo di 24 ore, per denunciare lo stato occupazione e l’incertezza per il futuro: Alitalia cancella la metà dei voli

Uno sciopero del trasporto aereo di 24 ore è stato proclamato per domani 21 maggio, unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo: coinvolgerà piloti e assistenti di volo di Alitalia, Blue Air e Blu Panorama, tecnici della manutenzione e personale di terra delle compagnie, gli addetti all’handling, al catering e delle gestioni aeroportuali.

La decisione arriva da parte di tutto il settore che denuncia la grave situazione occupazionale ma anche per le incertezze sul futuro della compagnia italiana, da due anni in amministrazione straordinaria.

Quella di domani, martedì 21 maggio, sarà dunque una giornata con possibili disagi per tutti coloro intenzionati a viaggiare mediante trasporto aereo.

LEGGI ANCHE —> HUAWEI: DOPO GOOGLE, ANCHE INTEL E QUALCOMM INTERROMPONO I RAPPORTI

Sciopero del trasporto aereo domani 21 maggio: le proteste di Alitalia

Proclamato dunque per domani 21 maggio lo sciopero del trasporto aereo, per denunciare l’attuale situazione dello stato occupazione, oltre che per segnalare l’incertezza per il futuro in cui versa Alitalia.

La compagnia Alitalia ha comunque attivato per martedì un piano straordinario per limitare i disagi ai passeggeri, cancellando circa la metà dei voli, sia nazionali che internazionali: il piano prevede l’impiego di aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali, per riprenotare i viaggiatori, e si stima che permetterà di far viaggiare nella stessa giornata il 60% dei passeggeri.

Tra le motivazioni della protesta, come detto c’è anche la situazione di Alitalia, da due anni in amministrazione straordinaria e con Fs che da sei mesi lavora ad una soluzione di mercato che però non riesce a decollare.

In attesa che Fs, insieme a Delta e Tesoro, completi la cordata per salvare la compagnia, l’unica soluzione percorribile resta Atlantia; tuttavia la famiglia Benetton ha fatto sapere che non ci sono proposte sul tavolo, mandando un messaggio al Governo: ci dica se siamo “razza padrona o imprenditori affidabili”. Intanto, si avvicina la scadenza per le offerte del 15 giugno, ma in realtà tutto è legato a cosa accadrà al Governo dopo le elezioni del 26 maggio.

Gestione cookie