L’industra torna in calo il mese di marzo: produzione a -0,9% mensile, male le auto ma resta in positivo la variazione trimestrale
Commercio e industria deboli a marzo: le ombre che tornano ad allungarsi sulla performance del secondo trimestre del Pil Italiano, che è appena uscito dalla recessione.
“Nonostante il calo della produzione industriale dello 0,9% a marzo, il primo trimestre 2019 si chiude con una crescita dell’1% rispetto ai tre mesi precedenti, la prima dal quarto trimestre 2017”.
Così l’Istat annuncia i dati sulla produzione industriale, che nel marzo scorso, rispetto a marzo 2018, corretta per gli effetti di calendario mostra un calo dell’1,4%. Dunque, si è già fermata la ripresa che si era vista nei primi due mesi dell’anno e che aveva sostenuto anche il recupero del Pil.
Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato in merito alla questione: “l’industria potrebbe tornare a dare un contribuito negativo al valore aggiunto nel trimestre corrente, il che peserà sull’attività economica nel suo complesso.
Il trimestre, per il Pil, sarà con ogni probabilità più fiacco del precedente” e “ad oggi non si può escludere un numero negativo”.
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L’industria ritorna in calo a marzo: produzione a -0,9%. Crescita solo per i beni strumentali
Commercio e industria deboli a marzo, la produzione è calata di -0,9% mesile: le ombre che tornano ad allungarsi sulla performance del secondo trimestre del Pil Italiano, che è appena uscito dalla recessione.
In riferimento al mese di marzo si vede una crescita solo per i beni strumentali a +0,1% sul mese e +1,2% su anno, mentre gli altri comparti registrano una maggiore debolezza. Calano beni di consumo che rispettivamente sono al-2,3% e -1%, i beni intermedi al -0,3% e -1,9% e l’energia -0,4% e -5,9%.
Resta difficile la situazione del comparto automobilistico: la produzione italiana diminuisce del 14,4% a marzo 2019 su base annua nei dati Istat corretti per gli effetti di calendario. Anche il primo trimestre è in flessione tendenziale del 14%.
Confindustra si è espressa in merito a crescita e imprese: “I segnali contraddittori che il Governo ha dato nei primi mesi hanno ingenerato il clima di sfiducia che contribuisce a spiegare l’attuale stagnazione” sottolinea il dg Marcella Panucci.
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Che ha poi continuato dicendo: “Mentre si discuteva di crescita e Sblocca cantieri, veniva approvata la legge sulla class action molto penalizzante per le imprese e il blocca-trivelle, con un approccio avversativo, se non ostile verso chi produce”.