Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini in conferenza stampa annuncia l’intenzione di chiudere i negozi di cannabis legale
In una conferenza stampa al termine dell’incontro con i rappresentanti di una ventina di comunità di recupero per tossicodipendenti, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato l’intenzione di affrontare il tema della cannabis legale: “Chiuderò uno a uno i negozi di cannabis legale, sono diseducativi”, ha affermato.
“Chiederò – ha continuato Salvini – che siano vietate anche tutte le feste a base di cannabis”, e ha parlato di “emergenza nazionale devastante, soprattutto per i minori”. Il riferimento è all’Hemp Fest, il festival della cannabis che si è tenuto nei giorni scorsi a Milano: “Sono assolutamente contrario come ministro, da italiano e papà, a qualsiasi sottovalutazione del male che fa qualsiasi utilizzo di droga, quindi mi auguro che nessuno avalli la vendita di questo genere di sostanze”, aveva detto il segretario della Lega il 29 aprile.
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Matteo Salvini ha dunque annunciato di voler spendersi per chiudere i negozi di cannabis legale e vietare le feste a base di cannabis.
Un tema questo, che prepara da tempo: “Qualche esponente del M5S vorrebbe la legalizzazione, per me non esiste proprio. Io non trasformo lo Stato in uno spacciatore”, aveva detto il 6 maggio ad Avellino, chiudendo le porte alla legalizzazione delle droghe leggere. Solo il giorno successivo il presidente della commissione parlamentare Antimafia ed esponente del M5S, Nicola Morra, aveva aperto alla possibilità che “in questa legislatura si possa arrivare a una maturazione delle posizioni” in materia di legalizzazione.
Alla fine di aprile a Roma due commercianti erano stati arrestati e un terzo era stato indagato per spaccio. Particolare attenzione delle forze dell’ordine rivolta verso le resine, ottenute dal compattamento delle infiorescenze.
Trovati nei negozi panetti di hashish e macchine per il sottovuoto. La normativa in materia è confusa, tanto che la Corte di Cassazione a sezioni unite dovrà pronunciarsi il 31 maggio proprio sulla commerciabilità o meno delle infiorescenze. Tutto nasce da una sentenza della Cassazione dello scorso febbraio, che ha annullato il sequestro disposto dal Riesame di Macerata delle infiorescenze messe in commercio da un 28enne di Civitanova. La corte ha stabilito la liceità della vendita con una percentuale di thc inferiore allo 0,6%, ovvero la soglia che definisce la cannabis legale. Una decisione in contrasto con altre precedenti sentenze.
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