Due casi di peste bubbonica in Mongolia: la coppia avrebbe contratto l’infezione dopo aver mangiato carne e organi interni crudi di marmotta. I due, secondo quanto riporta Rai News, sono deceduti
In Mongolia, al confine con Russia e Cina, una coppia avrebbe contratto la peste bubbonica dopo aver mangiato carne e organi interni crudi di marmotta. Il Paese è ora in allarme sanitario.
Nonostante il divieto di caccia e di consumo della carne di marmotte, a quanto pare l’uomo avrebbe ucciso una marmotta e inseguito la coppia avrebbe mangiato la sua carne. Secondo alcuni utenti che si sono scambiati i messaggi nei social russi, in Mongolia ci sarebbe la tradizione di mangiare il fegato crudo di marmotta appena uccisa.
La diagnosi di peste bubbonica è stata accertata dopo la morte dei due coniugi, uomo di 38 anni e sua moglie incinta di 37 anni.
La coppia deceduta ha lasciato quattro figli. Sono state sottoposte all’osservazione 160 persone che avrebbero avuto contatti con la coppia contagiata.
Dopo l’accaduto, le autorità della Mongolia hanno imposto controlli severi sui voli interni in arrivo alla capitale Ulaanbaatar provenienti dalle zone coperte dalla quarantena delle città Bayan, Uglii e Khovd. Casi di peste bubbonica sono rari, di solito accadono una volta nel corso di molti anni.
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Mongolia, due casi di peste bubbonica. La peste nel Medioevo
In Mongolia, al confine tra Russia e Cina, una coppia ha contratto la peste bubbonica dopo aver mangiato carne di marmotta cruda: i due sono deceduti.
La peste bubbonica nel Medioevo, tra il 1347 e il 1352, devasto l’Europa sterminando almeno un terzo della popolazione del continente ma attualmente i casi sono molto rari.
La forma più comune è la peste bubbonica, trasmessa dalle pulci e provoca gonfiore ai linfonodi. Quando la peste bubbonica non viene trattata e i batteri si accumulano nel flusso sanguigno, si produce uno shock settico che provoca la cosiddetta peste setticemica.
La forma più aggressiva è è la peste polmonare, caratterizzata dalla localizzazione nell’apparato respiratorio, in quanto un focolaio di infezione si sviluppa nei polmoni.
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Il contagio si verifica quando avviene un contatto prossimo e continuo con la persona o l’animale malato.