L’edificio di piazza Dante a Roma diventa la nuova sede unitaria dei servizi di informazione e sicurezza, dell’intelligence: inaugurazione con Mattarella e Conte
Alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella, del premier Conte, deii presidenti di Senato e Camera Elisabetta Casellati e Roberto Fico, deii direttori di Dis, Aise e Aisi Gennaro Vecchione, Luciano Carta e Mario Parente, ha avuto luogo l’inaugurazione a Roma della nuova sede dei servizi di informazione e sicurezza, dell‘intelligence.
L’edificio, sito in piazza Dante, ha ospitato le Casse di risparmio postali e manterrà l’iscrizione originaria nel fregio.
Ospita oltre un migliaio di “007” in provenienza da quasi una decina di sedi, con relativi risparmi per l’erario sui canoni. Il palazzo è di proprietà di Cdp-cassa depositi e prestiti. Un decennio di lavori di ammodernamento e messa in sicurezza cominciati nel 2009, d’intesa tra presidenza del Consiglio e Cdp. Oltre duemila chilometri di cavi in fibra ottica.
Il premier ha spiegato nel suo discorso: “”La nostra intelligence è, e rimarrà, presidio di democrazia e, al tempo stesso, espressione di cultura democratica. E a buon diritto può anche rivendicare di porsi come modello di efficienza. L’accelerazione impressa negli ultimi mesi per portare a termine i lavori ha messo a dura prova tutti gli attori coinvolti nell’attuazione del progetto, ai quali desidero esprimere il mio caloroso apprezzamento”.
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Inaugurata a Roma, da Mattarella e Conte, la nuova sede dell’intelligence: le parole del premier
Inaugurazione oggi dunque in piazza Dante, a Roma, per la nuova sede dei servizi di informazione e sicurezza, dell‘intelligence, alla presenza dei vertici dello stato tra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“In questa sede di Piazza Dante – ha proseguito il premier Giuseppe Conte durante il suo discorso – saranno ospitate d’ora innanzi tre strutture il cui dovere, e la cui ragion d’essere, è lavorare armoniosamente per tutelare l’interesse nazionale. Questo Palazzo è, pertanto, molto più che il nuovo indirizzo dei Servizi Segreti. È la raffigurazione plastica di un percorso indicato dalla legge di riforma, che ha opportunamente delineato un’articolazione non unica, ma triadica, della nostra intelligence, intesa a valorizzare e potenziare il portato etico e operativo dei due Servizi, anche ampliando lo spettro della loro attività di raccolta informativa” continua il premier. “In questi anni è stata così rafforzata l’unitarietà del Sistema, canalizzando i poteri di direzione e le relative responsabilità in un’unica figura politica di vertice, e individuando soluzioni, a cominciare dalle funzioni di coordinamento del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, che permettono di esercitare in concreto, nella quotidianità del lavoro, tali poteri e tali alte responsabilità.Tanto che, in questa circostanza, i sentimenti che maggiormente mi sento di condividere con i valorosi professionisti della nostra intelligence sono la consapevolezza e la fiducia. Consapevolezza che la sicurezza nazionale è una conquista quotidiana. Fiducia che – aggiunge Conte – sebbene il rischio zero non possa esistere a fronte di nessuna minaccia, il Paese è nondimeno resiliente, sa discernere i rischi dalle opportunità, sa ridurre l’incertezza sul futuro”.
Infine, la conclusione: “”Rivolgo il mio pensiero più affettuoso ai congiunti dei quattro caduti del Comparto, che ho già salutato personalmente pochi minuti fa. Vincenzo Li Causi, Nicola Calipari, Lorenzo D’Auria e Pietro Antonio Colazzo, quattro valorosi servitori dello Stato, ai quali tutti dobbiamo un sincero tributo di gratitudine per il sacrificio al quale sono andati incontro”.