Messina, confisca di beni ad imprenditore vicino a clan Mistretta

(cataniatoday)

Confisca di beni per un valore complessivo di 4,5 milioni a carico di un noto imprenditore di Messina ritenuto colluso con il clan mafioso dei Mistretta

La Dia di Messina, insieme al centro operativo Dia di Catania, ha eseguito, su disposizione della sezione misure di prevenzione del Tribunale, la confisca del patrimonio di un noto imprenditore di Sant’Agata di Militello, Antonino Smiriglia, che opera nel settore del movimento terra e della produzione del calcestruzzo, ritenuto contiguo alla famiglia mafiosa di Mistretta. In particolare, ragguaglia il portale cataniatoday, sono state confiscate 7 aziende, attive nel comparto del movimento terra e della produzione di calcestruzzo/costruzioni edili, diversi fabbricati e terreni ubicati nei comuni di San Marco d’Alunzio e Sant’Agata di Militello, veicoli, moto e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 4,5 milioni di euro.

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Messina, confisca di beni ad imprenditore vicino al clan Mistretta, rappresentante di Cosa Nostra nel messinese

La misura è l’esito di un’articolata attività di indagine che ha accertato l’evidente sperequazione tra i redditi dichiarati dell’intero nucleo familiare di Smiriglia e l’intero patrimonio accumulato nel tempo. L’imprenditore, pur essendo stato coinvolto nel tempo in numerose indagini, non ha mai subito provvedimenti di condanna per reati associativi o connessi agli ambienti della criminalità organizzata. Tuttavia, dagli atti d’indagine emerge la sua contiguità alla famiglia Mistretta, al cui vertice in passato è stato Sebastiano Rampulla, ora deceduto, “referente di Cosa Nostra” per l’intera provincia di Messina e fratello di Pietro, condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise d’Appello di Caltanissetta, in quanto considerato “l’artificiere” della strage di Capaci.

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