I socialisti del Primo Ministro Pedro Sanchez trionfano alle elezioni politiche anticipate in Spagna, tonfo dei popolari che dimezzano i seggi e per la prima volta entra in Parlamento l’estrema destra di Vox
E’ il Psoe del “el guapo”, ” il bello”, Pedro Sanchez, il vincitore delle elezioni politiche svoltesi in Spagna: sono, infatti, il primo partito ed ottengono 123 seggi, tuttavia è rebus alleanze. I loro seggi sommati a quelli di Podemos non raggiungono la soglia (176) necessaria per governare. Sanchez potrebbe allargare il perimetro della maggioranza governativa agli indipendentisti catalani di Erc che dispongono di 15 seggi ma a costo di eventuali concessioni sul fronte dell’autonomia catalana. Gli altri due dati emersi dalla consultazione sono il flop del Partito Popolare di Pablo Casado che, con il 16,7%, minimo storico, dimezza i seggi ed il ritorno in Parlamento a 44 anni dalla morte di Francisco Franco dell’estrema destra di Vox.
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Spagna, elezioni politiche: vincono i socialisti. Sanchez: ” Ha vinto il futuro “
Pedro Sanchez, 46 anni, si vede quindi confermato nel ruolo di argine all’avanzata delle destre ma non dispone di una maggioranza “naturale” per governare. Nondimeno, il leader del Psoe è raggiante per la vittoria: ” Ha vinto il futuro, il passato ha perso. Il messaggio del popolo spagnolo è chiaro, non vogliamo una regressione, non vogliamo i reazionari. Vogliamo un paese che vada avanti e guardi al futuro “, questo il commento a caldo del Primo Ministro socialista. Anche il leader di Vox canta vittoria e promette battaglia in Parlamento: ” Questo non è che l’inizio, ha commentato il segretario generale di Vox, Javier Ortega Smith, arringando i propri sostenitori radunatisi in piazza a Madrid, ognuno dei nostri deputati farà una vera opposizione, gli altri dovranno rispondere alle nostre proposte. Siamo inarrestabili “.
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