Caso Moro, Raffaele Cutolo dichiara: “Potevo salvarlo, mi fermarono”

Caso Moro, Raffaele Cutolo dichiara: "Potevo salvarlo, mi fermarono"
Aldo Moro (GettyImages)

“Potevo salvare Moro, fui fermato”: dichiara il super boss della camorra Raffaele Cutolo, in carcere da anni, in un verbale inedito di un interrogatorio del 2016

Come riporta ‘Il Mattino‘, Raffaele Cutolo nel 2016 durante un interrogatorio dichiarò di poter salvare Aldo Moro, ma fu fermato da alcuni politici dell’epoca.

Nel verbale Cutolo dichiara: “Aiutai – spiega – l’assessore Cirillo (rapito e successivamente rilasciato dalle BR), potevo fare lo stesso con lo statista. Ma i politici mi dissero di non intromettermi”.

Nel ’78 Cutolo era latitante e a quanto pare si sarebbe fatto avanti per cercare di salvare Moro. “Per Ciro Cirillo si mossero tutti, per Aldo Moro nessuno, per lui i politici mi dissero di fermarmi, che a loro Moro non interessava”.

L’interrogatorio si è svolto nel carcere di massima sicurezza di Parma dove il boss stava scontando quattro ergastoli ed è avvenuto nell’ambito dell’indagine sul percorso criminale Pasquale Scotti, arrestato dopo 30 anni di latitanza.

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Caso Moro, Raffaele Cutolo dichiara: “Potevo salvarlo, mi fermarono”. Le due versioni di Cutolo

Raffaele Cutolo, durante un interrogatorio avvenuto nel 2016 nel carcere di massima sicurezza di Parma, dichiara: Potevo salvare Moro, mi fermarono”.

Secondo la ricostruzione del ‘Mattino‘, Raffaele Cutolo rilascia due versioni sui mediatori che sarebbero scesi in campo per chiedergli di salvare la vita ad Aldo Moro.

Durante l’interrogatorio Cutolo, ai pm napoletani che ascoltano la sua dichiarazione, riferisce: “Michelino Senese (camorrista che viveva a Roma) me lo propose quando ero latitante”.

Mentre ai pm romani che lo interrogano nello stesso periodo fa invece il nome di Nicolino Selis, esponente della banda della Magliana.

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Durante l’interrogatorio il boss parla anche della trattativa per liberare l’assessore regionale Ciro Cirillo e del suo mancato coinvolgimento nella possibile trattativa per Moro; dice che il ministro dell’Interno dell’epoca, Francesco Cossiga, si rifiuto di incontrarlo, essendo del resto Cutolo in quel momento un latitante.

 

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