Il 26 aprile del 1986 un guasto al reattore numero 4 provoca la più grande catastrofe nucleare della storia: la centrale atomica di Chernobyl esplode
Alle 01:24 del 26 aprile 1986 un guasto al reattore numero 4 della centrale atomica di Chernobyl, nei pressi di Kiev in Ucraina, provoca la più grande catastrofe della storia dell’energia nucleare.
All’esplosione del contenitore seguì il violento incendio della grafite contenuta nel nocciolo. L’incendio, in alcune ore, disperse nell’atmosfera un’enorme quantità di isotopi radioattivi.
Nella notte tra il 25 e 26 aprile del 1986 all’interno della centrale di Chernobyl si verificò l’esplosione al reattore numero 4 della centrale atomica di Chernobyl mentre era in corso un test per il quale erano stati staccati i sistemi di sicurezza. Durante la prova per verificare il funzionamento di una turbina, i sistemi di sicurezza erano stati staccati e errori umani e tecnica difettosa crearono le condizioni per il disastro.
Un’esplosione che, immediatamente, causò 57 morti, ma da allora la zona di Chernobyl ha visto migliaia di persone, in particolare bambini, morire per le conseguenze dell’esposizione nucleare, o nascere deformi.
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Chernobyl: la catastrofe nucleare più grande della storia. La dichiarazione dell’UNSCEAR
Nella notte tra il 24 e il 25 aprile del 1986 un guasto al reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl provocò il più grande disastro della storia del nucleare.
L’UNISCEAR, il Comitato scientifico delle Nazioni Unite per lo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti, dichiara: “Fino all’anno 2005, tra i residenti della Bielorussia, la Federazione Russa e l’Ucraina, ci sono stati più di 6.000 casi di tumore alla tiroide in bambini e adolescenti che sono stati esposti al momento dell’incidente, e più casi sono da aspettarsi nei prossimi decenni”.
È stato calcolato che l’incidente di Černobyl abbia rilasciato una quantità di radiazioni pari a 400 volte a quelle rilasciate in occasione della bomba caduta su Hiroshima.
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