Alla vigilia del 25 aprile, un gruppo di tifosi della Lazio, a Milano per la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan, ha esposto nei pressi di Piazzale Loreto uno striscione con la scritta: “Onore a Benito Mussolini”
“E’ una gravissima provocazione che avviene alla vigilia del 25 aprile“, queste le parole espresse dall’Anpi alla notizia dello striscione esposto da alcuni tifosi della Lazio giunti a Milano per la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan, nei pressi di Piazzale Loreto, con la scritta: “Onore a Benito Mussolini”.
Nel primo pomeriggio, quello che pare essere un gruppo di Irriducibili, ha esposto lo striscione inneggiante al Duce, un atto che è una chiara provocazione in vista della festa della Liberazione di domani 25 aprile.
Piazzale Loreto è uno dei luoghi simbolo della Resistenza milanese. Proprio lì, infatti, furono esposti i cadaveri di 15 partigiani e, otto mesi più tardi, quelli dello stesso Mussolini e di Claretta Petacci.
Il presidente milanese dell’Anpi, Roberto Cenati, a tal riguardo ha affermato:”E’ una gravissima provocazione che avviene alla vigilia del 25 aprile. Rappresenta un oltraggio inaccettabile alla memoria di chi ha combattuto per la libertà di tutti noi. Chiediamo che siano individuati i responsabili e che le organizzazioni neofasciste e neonaziste vengano sciolte applicando le leggi che esistono, Scelba e Mancino”.
“La ricorrenza del 25 aprile è una festa che deve unire tutti gli italiani”, ha aggiunto.
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L’ipotesi di reato per la quale potrebbero essere denunciati e indagati gli ultrà della Lazio è “manifestazione fascista“, così come previsto dall’articolo 5 della Legge Scelba del 1952. Prima di iscrivere formalmente il fascicolo, comunque, la Procura milanese dovrà ricevere un’informativa dalla Digos che è al lavoro per identificare gli ultrà.
L’articolo 5 della Legge Scelba punisce con la reclusione fino a 3 anni le “manifestazioni fasciste” e, in particolare, “chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste”.
Sulla vicenda stanno collaborando la Digos di Milano e la Digos di Roma, al lavoro per il riconoscimento dei responsabili del gesto, e, secondo quanto raccolto, ci sarebbero già i primi identificati per lo striscione.
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Intanto il sindaco di Milano Beppe Sala scrive sui social:”Anche cercando di non drammatizzare, non si può non capire che si stanno superando certi limiti. E che la denuncia di tutto ciò spetta soprattutto alla politica. A tutta la politica però. Milano è e resterà sempre una città profondamente antifascista”
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