Kabul, attacco kamikaze al Ministero dell'Informazione

Assalto, in Afghanistan, di un commando di terroristi al Ministero dell’Informazione nel cuore della capitale Kabul: un terrorista è stato ammazzato

La sede del Ministero dell’Informazione afgano, nel centro di Kabul, come reso noto dalla BBC, è stata attaccata da un commando di insorti. Un’esplosione, forse provocata dalla deflagrazione della cintura esplosiva di un terrorista kamikaze, ha investito l’ingresso del dicastero, poi uomini armati di kalashnikov hanno cercato di penetrare nell’edificio e si sono scontrati con le forze di sicurezza. I militari dell’antiterrorismo hanno circondato l’area dove si trova anche il Serena, uno dei pochi hotel della capitale che ospitano anche gli stranieri. Tuttavia gli assalitori, 3 o 4 kamikaze, uno dei quali è stato ucciso, sarebbero ancora all’interno. Al momento il numero delle vittime è sconosciuto e si teme che ci possano essere ostaggi.

Kabul, attacco al Ministero dell’Informazione: nessuna rivendicazione

L’attacco, che non è stato ancora rivendicato, è stato compiuto in un momento decisivo per il futuro dell’Afghanistan. Dopo mesi di colloqui in Qatar fra una delegazione degli Stati Uniti ed alti esponenti del gruppo islamista, i Talebani avevano alla fine accettato di incontrare un delegazione del governo di Kabul. Tuttavia i colloqui, che dovrebbero aprire la strada a negoziati di pace formali per porre termine a 17 anni di guerra civile, sono saltati in quanto il governo non riesce a trovare un accordo sulla scelta dei delegati, aumentati alla sproporzionata cifra di 250. Eppure, secondo indiscrezioni raccolte da La Stampa, Stati Uniti e Talebani avrebbero raggiunto un accordo di massima che prevede il ritiro delle truppe Nato, un governo di coalizione con rappresentati degli studenti delle madrase e l’impegno di quest’ultimi a combattere contro Al-Qaeda e l’Isis per evitate che l’Afghanistan si trasformi di nuovo in un santuario per i gruppi jihadisti.