In un colloquio con il Corriere della Sera Armando Siri, il sottosegretario del MIT indagato per corruzione, accusa i 5S di trattarlo come carne da macello
Si alzano i toni dello scontro dialettico tra la Lega ed il M5S: in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Armando Siri, il sottosegretario al Ministero dei Trasporti indagato per corruzione per una presunta mazzetta da 30mila euro ricevuta, secondo le accuse, per agevolare aziende considerate vicine all’imprenditore dell’eolico Vito Nicastri, tra i fiancheggiatori del superlatitante Matteo Messina Denaro, accusa i grillini di trattarlo come carne da macello: ” Io non so nulla di questa storia, mi sento come se mi avessero battuto un badile sulla faccia. Spero che questa storia si sgonfi, sono veramente provato, seccato, sconcertato. ll M5S usa me come carne da macello ma la questione politica mi interessa relativamente. L’unica cosa che mi sta a cuore in questo momento sono i miei affetti “.
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Siri: ” Il M5S usa me come carne da macello. Non ho mai preso un soldo da nessuno “
Provato ma pugnace nel proclamare la propria innocenza e soprattutto nell’allontanare i sospetti di collusione con un la mafia: ” La mafia, i mafiosi, addirittura. Ma che ne so io che c’è uno dietro che è un mafioso? Non sono mai stato a Palermo, mai stato a Trapani. Io lavoro. Certo, se mi chiamano dalle categorie… Tutti i giorni ce n’è uno che ti chiede cose. Io non so nulla di questa storia, quello che so è che non ho mai preso un soldo da nessuno. Sono tranquillissimo “. Quanto alla presunta mazzetta in cambio di un emendamento per agevolare il re dell’eolico Vito Nicastri è altrettanto perentorio: “Non so chi sia questo imprenditore e non mi sono mai occupato di eolico “.
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