La pagina Facebook “Inps per la famiglia” invasa da migliaia di domande sul reddito di cittadinanza: il social media manager perde la pazienza
Sono ore calde per il reddito di cittadinanza che è pronto a prendere il via: la pagina Facebook “Inps per la famiglia”, che dovrebbe dare risposte proprio su questa misura e sulla verifica degli importi, è stata letteralmente invasa da migliaia di utenti che hanno riversato i propri dubbi o sono in cerca di chiarimenti, facendo perdere le staffe al social media manager.
Tutti coloro che non hanno intenzione di fare lunghe code all’Inps o che non vogliono attendere le risposte al call center, uniti a chi invece è contrario alla misura del governo, si sono riversati sulla pagina. Una mole di risposte da gestire, molte delle quali non pertinenti che hanno fatto perdere la pazienza al social media manager che, in breve, ha iniziato a ‘blastare’ gli utenti rispondendo in modo ironico alle richieste. Le sue risposte sono diventate già virali.
A chi gli domandava come ottenere il pin per accedere al reddito, ad esempio, ha risposto: “Basta chiederlo a Poste o a Inps. Oppure è troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio?”. Ma non è finita qui. “Perché invece di ripetere le stesse cose non va sul sito Inps e richiede il PIN che ci vogliono 5 minuti!!??”, ha risposto ad un altro.
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Social media manager Inps e reddito di cittadinanza: alcune risposte già diventati virali
Tantissime domande e richieste sul reddito di cittadinanza, dunque, sulla pagina Facebook “Inps per la famiglia” che hanno fatto perdere la pazienza al social media manager.
Un utente chiede: “Mio figlio ha 26 anni, mai lavorato (legalmente), dove può recarsi per avere più delucidazioni sul reddito di cittadinanza?”, ha chiesto qualcuno nei commenti.
La risposta: “Innanzitutto le consigliamo di non scrivere che suo figlio ha lavorato in nero sui social della Pubblica amministrazione che dovrebbe fare controlli su questi aspetti, perché sono costretto a inviare segnalazione ai nostri ispettori per controllo di suo figlio. Se suo figlio sta lavorando in nero e fa domanda per il reddito di cittadinanza rischia fino a 6 anni di prigione“, ha replicato il social media manager.