La Polizia di Stato di Monza ha arrestato 6 giovanissimi in quanto indiziati di un tentato omicidio e di altri reati ispirati al gioco virtuale Gta
Non solo la famigerata “Balena Blu“, gioco virtuale che faceva precipitare i giovanissimi più fragili in un abisso di dolore ed alienazione, in un crescendo di automutilazioni che culminava nel suicidio, tra le insidie che si nascondono nel web. Sei persone, tutte giovanissime, che si ispiravano al gioco online Grand Theft Auto, spesso abbreviato nell’acronimo Gta sono state arrestate per rapina e omicidio dalla Polizia di Stato di Monza. Gli arrestati, poco più che maggiorenni, sono gravemente indiziati, a vario titolo, di un tentato omicidio e di dieci rapine aggravate oltre che di lesioni, furto, minacce gravi e spaccio di stupefacenti. Reati tutti commessi a Monza tra il marzo 2018 e il gennaio 2019 in concorso tra loro e con altri soggetti minorenni.
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Monza, omicidio ispirato al gioco on line Gta: 6 arresti. Come si gioca a Gta
Nel gioco on line “Gta” per guadagnare soldi e farsi una reputazione all’interno della città in cui si svolge il gioco il protagonista assiste e si rende complice di conflitti con criminali e gang rivali portando a compimento le missioni che gli vengono assegnate come gestire il traffico e lo spaccio di droga, lo sfruttamento della prostituzione e commettere omicidi. In pratica, più si spara, più si uccide e più si sale nelle gerarchie di pericolosità della città che si deve “conquistare”. La classifica, poi, si scala più velocemente se tra le proprie vittime finiscono i poliziotti. Tra le modalità di fare soldi, poi, c’è anche quella di consumare un rapporto sessuale con una prostituta e, una volta terminato, sottrarre alla donna i ricavi delle prestazioni. Insomma, un videogame che restituisce un‘immagine degradata della realtà che non può non influenzare le menti facilmente suggestionabili dei giovanissimi come gli arresti di cui sopra dimostrano inequivocabilmente.
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