Stoccata di Salvini ai colleghi di governo pentastellati sul tema dei migranti libici, in fuga dalla guerra civile: ” I porti li gestisco io “
Si apre un nuovo fronte di polemica all’interno della maggioranza di governo dopo la disponibilità manifestata da diversi ministri pentastellati ad accogliere le probabili migliaia di libici in fuga dalla guerra. Intervenuto alla trasmissione radiofonica “Radio Anch’io”, il Ministro dell’Interno Salvini ha ribadito la propria posizione di chiusura dei porti rivendicando nel contempo di essere l’unico che possa autorizzare l’apertura o meno dei porti: ” I porti restano chiusi. Il Ministro dell’Interno, prescindendo da chi lo fa, è la massima autorità nazionale di pubblica sicurezza e deve autorizzare gli sbarchi. Se per motivi di interesse nazionale e sicurezza ritenga che non ci sia nessun porto per far sbarcare, non si sbarca “.
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Migranti, Salvini: ” I porti li gestisco io. Mi pagano per difendere gli interessi nazionali “
Le ragioni di pubblica sicurezza alla base della chiusura dei porti anche nei confronti di coloro che, come i libici in fuga dalla guerra, godono dello status di rifugiato sono suffrragate, per il titolare del Viminale, dalla considerazione che ” ci sono centinaia di terroristi islamici nelle carceri libiche: il rischio di infiltrazioni terroristiche sui barconi è certezza “. Pertanto, il leader leghista, incurante del fatto di essere stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati per il reato di ” sequestro di persona commesso in Siracusa dal 24 al 30 gennaio 2019 “, va dritto per la propria strada sfidando pubblicamente i colleghi di governo pentastellati: ” Il porto di sbarco va assegnato dal Ministro dell’Interno e se non lo assegna, il porto non c’è. Posso stare simpatico o antipatico ma gli italiani mi pagano per difendere gli interessi nazionali “.
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