Il generale Umberto Rapetto ha svelato alcuni dettagli sulla morte di Marco Pantani parlando davanti alla Commissione parlamentare antimafia.
“Qualcuno era con Marco quando la morte è arrivata”. A dirlo è Umberto Rapetto, già generale di brigata della guardia di finanza, davanti alla Commissione parlamentare antimafia parlando della morte del ciclista Marco Pantani nel 2004. Rapetto ha raccontato la scena apparsa al momento del ritrovamento del cadavere. In particolare, il militare ha richiamato l’attenzione su come “era posto il braccio: non si può pensare che sia stato lo stesso ciclista a spostarlo. C’era poi un enorme grumo di sangue sul pavimento con al centro una pallina bianca, intonsa, perfettamente bianca. È uno dei grandi misteri: nonostante sia stata nel sangue, la pallina non ne era stata intaccata”.
L’hotel dove si trovava Pantani
Rapetto si è anche soffermato sul luogo dove è stato trovato il cadavere: “Si dice che Marco Pantani sia sempre stato nella stanza in cui è stato trovato morto e che era solo. Eppure andando a scavare, alcuni giornalisti hanno scoperto che lui da quella stanza è uscito. L’albergo aveva dei sotterranei e un garage, era un albergo usato forse anche per passare qualche ora in intimità, l’accesso dal garage era fuori da qualunque controllo“.
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