Un nuovo colpo messo a segno a Firenze dai ladri che hanno preso di mira la villa di Denis Verdini: l’episodio è avvenuto in via Gherardo Silvani, che da Firenze porta al Galluzzo
Infrazione e furto a Firenze da parte dei ladri che hanno preso di mira la villa della famiglia di Denis Verdini, il 67enne ex senatore forzista, coordinatore nazionale di Forza Italia e fondatore del gruppo di Ala.
L’episodio è avvenuto in una delle proprietà della famiglia, in via Gherardo Silvani, che da Firenze porta al Galluzzo.
Nella medesima villa, durante il weekend precedente, era stato ospite il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, la cui nuova compagna è Francesca Verdini, 26 anni, unica figlia femmina di Denis.
Stando a quanto ricostruito e ai primi accertamenti, il furto potrebbe essere stato commesso sabato o domenica, durante i giorni cioè in cui nella villa non c’era nessuno. L’irruzione dei malviventi è stata scoperta ieri mattina al rientro in villa della moglie di Verdini, Simonetta Fossombroni, dopo i due giorni in cui la casa è rimasta chiusa.
LEGGI ANCHE –> NAPOLI, SPARATORIA DAVANTI A SCUOLA ELEMENTARE NEL RIONE VILLA: 1 MORTO
Firenze, svaligiata la villa di Denis Verdini: l’amara scoperta della famiglia
Vittima di ladri dunque la famiglia di Denis Verdini, in seguito alla scoperta dell‘infrazione registrata in una delle ville di proprietà, in via Gherando Silvani, che da Firenze porta al Galluzzo.
Gli agenti delle volanti sono intervenuti in via Silvani per il primo sopralluogo; ulteriori e più dettagliati accertamenti della sezione Scientifica avrebbero evidenziato segni di effrazione in corrispondenza di una finestra del primo piano della villa.
La polizia, che ha effettuato un sopralluogo interno, ha ricostruito l’ipotetico percorso di avvicinamento alla casa fatto dai malviventi e la via di fuga.
LEGGI ANCHE –> VERONA, CANDREVA PAGHERÀ LA MENSA PER LA BIMBA COSTRETTA A MANGIARE TONNO E CRACKER
La moglie di Verdini, l’ex senatore e i familiari si sono riservati di fare prima una stima dei danni e quindi di precisare l’esatta entità del bottino nella denuncia che sarà presentata quanto prima. Fonti investigative parlerebbero di un bottino “di non grande entità”.