L’Ong tedesca Sea Eye ha lanciato un appello per consentire lo sbarco dei 64 migranti bloccati da 5 giorni sulla nave Alan Kurdi.
“Le scorte di cibo e acqua si esauriranno a breve e la situazione medica potrebbe deteriorarsi rapidamente una volta che la tempesta prevista arriverà. Esortiamo pertanto gli Stati membri europei ad agire in nome dell’umanità e nel rispetto dei diritti umani”. E’ questo l’accorato appello della ong tedesca Sea Eye. L’Associazione non governativa ha lanciato questo appello ai governi europei per fare pressione sull’autorizzazione allo sbarco dei 64 migranti bloccati da cinque giorni a bordo della sua nave Alan Kurdi. Le autorità italiane non hanno acconsentito l’ingresso nelle acque territoriali alla nave, che ora si trova a largo di Malta.
#Interview mit Benjamin an Bord der #AlanKurdi „they use us blacks for slaves“ pic.twitter.com/kIE0OutCwy
— sea-eye (@seaeyeorg) 7 aprile 2019
“Condizioni insostenibili per le persone a bordo”
Per l’Ong Sea Eye, a causa del ritardo nello sbarco, “i migranti salvati devono sopportare condizioni insostenibili. Parte di loro deve dormire all’aperto sul ponte della nave ed è esposta al vento, alle onde e al freddo. Si avvicina una tempesta che metterà in grave pericolo le persone a bordo. La maggior parte delle persone soccorse è in condizioni fisiche fragili dopo la fuga e le condizioni estreme nei campi di detenzione libici”.
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