Oggi, 5 aprile, si celebra l’anniversario della morte del cantate dei Nirvana Kurt Cobain: giorno terribile per famigliari e fan, e per la musica nel suo complesso, che ha dovuto dire addio al simbolo del grunge
Il 5 aprile del 1994 moriva Kurt Cobain, voce dei Nirvana, che un colpo di fucile a pompa, modello Remington M-11 calibro 20, metteva fine alla sua vita nel garage della sua casa sul lago Washington.
Cobain, scomparso da diversi giorni, fu ritrovato da un elettricista che doveva installare nell’abitazione l’illuminazione di sicurezza.
Cobain era morto già da tre giorni, con nel sangue una massiccia dose di eroina e di Valium. Vicino al suo corpo fu ritrovata una lettera diretta all’amico immaginario d’infanzia, Boddah: “E’ meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente”.
Cobain lasciò la moglie Courtney Love, con cui formava una delle coppie più controverse della storia del mondo dello spettacolo, e la figlia Frances Bean, oggi quasi 27enne e all’epoca del suicidio di soli due anni.
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Nirvana: oggi 5 aprile l’anniversario della morte Kurt Cobain. Omicidio o suicidio
Venticinque anni fa moriva, con un colpo di fucile a pompa, Kurt Cobian voce dei Nirvana.
Sono passati 25 anni dall’ingresso di Kurt nel ‘Club 27’, con lui nel tempio delle vite bruciate dal rock a 27 anni ci sono Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison. In seguito li raggiungerà anche Amy Winehouse.
Sulla morte di Cobain è ancora aperta una grande discussione sul fatto che in realtà la morte del cantante non si tratti di suicidio bensì di omicidio e la principale sospettata è la moglie Courtney Love.
Diverse, infatti, sono le prove contro la cantante. Prima fra tutte la lettera ritrovata vicino al corpo del frontman non sembra essere scritta da quest’ultimo.
Nella borsa della Love è stato trovato un foglio con delle lettere dell’alfabeto scritte a mano che sono state confrontate con quelle nella lettera e sono molte le somiglianze.
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Inoltre secondo alcuni sembra che Courntey Love al tempo, abbia assoldato un serial killer per uccidere Kurt Cobain con lo scopo di far sembrare l’omicidio un suicido.