Secondo un’inchiesta della Procura di New York, l’industria farmaceutica Purdue Pharma era consapevole che l’OxyContin creasse dipendenza e ne vendeva la cura
Dopo aver guadagnato più di quattro miliardi di dollari dalla vendita di un farmaco a base di oppioidi, l’OxyContin, un analgesico più potente della morfina che generava dipendenza, l’industria farmaceutica Purdue Pharma avrebbe scoperto un nuovo filone per gli affari: vendere i farmaci per curare la dipendenza.
Sarebbe questo il piano messo in piedi dalla famiglia Sackler, proprietaria da generazioni della Purdue Pharma, che ha costruito le sue fortune recenti proprio dalla vendita dell’OxyContin; questo sarebbe quanto emerso, secondo il New York Times, dall’inchiesta che la Procura dello Stato di New York ha aperto per fare luce sul giro di società, tra cui alcune off-shore, in cui i ricavi della famiglia, (circa 13 miliardi di dollari) sono finiti in questi anni.
La storica famiglia Sackler, di Brooklyn, è formata da medici, studiosi e filantropi: tra i beneficiari delle loro ricche donazioni, il MoMa di New York, al punto che un’ala del museo d’arte contemporanea porta il nome della famiglia.
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OxyContin, Purdue Pharma creava dipendenza e cura da antidolorifici: il “Tango Project”
Un giro di affari enorme dunque per la famiglia Sackler, proprietaria della Purdue Pharma, grazie alla vendita dell’OxyContin.
Come risulterebbe da alcuni documenti in mano alla procura, riuniti sotto il nome di “Tango Project”, l’azienda sarebbe stata consapevole di fare affari sfruttando la dipendenza che i loro stessi farmaci inducono nei pazienti: “Trattamento del dolore e dipendenza sono naturalmente legati”, si legge nel documento. Lo schema avrebbe previsto la diffusione del farmaco per lenire i dolori e poi, generando dipendenza del paziente, l’immersione sul mercato di un altro farmaco per lenire la dipendenza.
Tale schema avrebbe puntato ad arrivare a diversi soggetti, dalla “donna di cinquant’anni con dolori cronici alla schiena – si legge in un documento interno – all’atleta di diciotto anni reduce da infortunio, dal più ricco al più povero”. Gli avvocati della famiglia hanno negato qualsiasi intento da parte dei Sackler di voler monetizzare gli effetti collaterali dei farmaci, contestando l’ipotesi di aver volutamente favorito il fenomeno della dipendenza per accrescere gli affari.
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Da quando l’OxyContin è uscito sul mercato, più di 200 mila americani sono morti per overdose legata alla prescrizione di oppioidi, un dato inquietante che – secondo quanto racconta il New York Times – poteva rivelarsi cattiva pubblicità per il prodotto. La strategia sarebbe stata quella di dare la colpa ai pazienti. “Dobbiamo martellare in ogni maniera chi ne fa abuso – avrebbe affermato Richard Sackler, rivolgendosi ai suoi dipendenti – loro sono i colpevoli e il problema. Sono criminali imprudenti”.