L’Unicef lancia l’allarme per la drammatica situazione nei Paesi africani devastati dal passaggio del ciclone “Idai”: 1 milione e 700 mila le persone colpite di cui la metà è costituita da bambini
E’ sempre più drammatica la situazione in Mozambico, Malawi e Zimbabwe,Paesi pesantemente investiti dal passaggio del ciclone “Idai“. L’ultimo l’allarme lo ha lanciato l’Unicef. Secondo l’Agenzia Onu per l’infanzia, sono almeno 1 milione e 700 mila le persone colpite dal ciclone e di queste per la metà sono bambini. Perciò l’Unicef sta intensificando gli sforzi per portare aiuti in Malawi, Mozambico e Zimbabwe. Il Direttore generale Unicef, Henrietta Fore, definisce le condizioni sul campo disperate: “Non ci sono né elettricità né acqua corrente. Centinaia di migliaia di bambini hanno immediato bisogno di aiuto.La priorità ora è dar loro rifugi. cibo, acqua, istruzione e protezione “.
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Ciclone “Idai”, Unicef: ” 1 milione e 700 mila le persone colpite “. Centinaia i cadaveri
Intanto si fa la triste conta delle vittime. Dopo che le acque alluvionali scaricate otto giorni fa dal ciclone Idai si stanno lentamente ritirando, testimoni riferiscono di aver avvistato molti cadaveri che dallo Zimbabwe entrano galleggiando nel territorio del Mozambico. Altri hanno contato “centinaia” di cadaveri ai bordi delle strade o addirittura lungo una sola arteria in Mozambico e parlano di intere comunità “totalmente cancellate“. Migliaia di persone sono ancora in attesa di soccorsi da giorni, intrappolati sui tetti delle case ancora in piedi e sugli alberi. Nella popolazione di Beira, la quarta città più popolosa del Mozambico, cresce la tensione per i ritardi negli aiuti e la polizia ha disperso persone che protestavano.
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