I carabinieri del Comando Provinciale di Trapani hanno tratto in arresto 27 persone, tra cui alcuni ex politici, per, tra l’altro, aver costituito una loggia massonica segreta
L’ombra sinistra di una loggia massonica segreta, come negli anni bui dell’eversione e terrorismo di destra, torna a minacciare la sicurezza delle istituzioni democratiche. I carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito 27 arresti per reati contro la Pubblica Amministrazione, contro l’amministrazione della Giustizia nonché per associazione a delinquere segreta. Altre dieci persone sono indagate a piede libero. Scoperta, infatti, una loggia massonica segreta a Castelvetrano, il paese natale del boss latitante Matteo Messina Denaro, il numero uno nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia, in grado di condizionare la politica e la burocrazia.
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Trapani, scoperta una loggia massonica segreta: 27 arresti. Coinvolti anche ex politici
Arrestati anche esponenti politici come l’ex deputato regionale di Fi Giovanni Lo Sciuto, considerato il promotore ed il capo della loggia segreta, l’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante e l’ex presidente dell’Ars ed ex deputato nazionale di Forza Italia Francesco Cascio. Manette ai anche per tre poliziotti nell’ambito dell’inchiesta denominata “Artemisia”. Per tutti i capi d’accusa, a vario titolo, sono corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere secreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione (violazione della c.d. legge Anselmi). Le indagini hanno permesso “di accertare che Lo Sciuto creava uno stabile accordo corruttivo con Rosario Orlando, ex responsabile del Centro Medico Legale dell’Inps, fino al maggio 2016, poi collaboratore esterno dello stesso ente quale ”medico rappresentante di categoria in seno alle commissioni invalidità civili”, da cui “otteneva la concessione di numerose pensioni di invalidità, anche in assenza dei presupposti previsti dalla legge”, che riusciva a corrompere, attraverso regalie ed altre utilità, nonché la sua intercessione con l’ex Rettore Roberto Lagalla, oggi assessore regionale all’Istruzione e destinatario di informazione di garanzia, per l’aggiudicazione di una borsa di studio a favore della figlia presso l’università di Palermo”.