Caso Diciotti, il Senato vota No e ‘salva’ il ministro Salvini

Caso Diciotti, il Senato vota No e 'salva' il ministro Salvini
Matteo Salvini (GettyImages)

Caso Diciotti, il Senato nega l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Salvini riguardo l’accusa di reato di sequestro di persona

Oggi 20 marzo, il Senato della Repubblica ha respinto l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Salvini in merito al caso Diciotti: i No sono stati 232.

C’era molta attesa per l’odierna giornata di voto, ribattezzata da alcuni come il “D-Day”, Diciotti Day.

I risultati sono parziali poichè il voto si concluderà ufficialmente solo alle 19, tuttavia il tabellone elettronico dell’Aula dimostra che i voti contro l’autorizzazione sono la maggioranza.

Si attenderà comunque le ore 19 per rendere ufficiale l’esito del voto.

Il 19 febbraio scorso la Giunta per le autorizzazioni del Senato, presieduta da Maurizio Gasparri, aveva votato NO. In Giunta vi erano stati 16 voti contro e 6 a favore: a favore avevano votato i 4 senatori del Pd e i 2 del gruppo misto; Lega, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle e Fratelli d’Italia si erano invece schierati per il No a procedere con il ministro dell’Interno

Il Senato oggi era chiamato a confermare o respingere la decisione con un voto (palese) a maggioranza assoluta.

Caso Diciotti, il Senato nega l’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell’Interno: l’intervento di Salvini in Aula

Questa mattina dunque il Senato ha negato l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini per il reato sequestro di persona in relazione al caso Diciotti.

Alle ore 11 il vicepremier Salvini è intervenuto davanti ai senatori riuniti a Palazzo Madama: “Non sarò mai il ministro che lascia morire in mare qualcuno senza muovere in dito: abbiamo soccorso, salvato e anche aperto un contenzioso”, ha spiegato.

Salvini ha ribadito la sua linea di difesa, cioè di aver agito nel perseguimento dell’interesse pubblico. Ha ribadito, inoltre, che i flussi migratori dalla Libia e dalla Tunisia hanno a che fare con la sicurezza e l’ordine pubblico del nostro paese.

“Gli italiani mi pagano lo stipendio per difendere i confini e la sicurezza del nostro paese“, ha detto il ministro, soffermandosi anche sul traffico di essere umani che, ha spiegato, rende maggiormente rispetto a quello di droga e armi.

“Il governo ha sviluppato misure e azioni per la lotta al contrasto dell’immigrazione clandestina e ringrazio i colleghi di M5s perché le cose si fanno in due, evidentemente”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, strizzando l’occhio al movimento, che sulla vicenda Diciotti ha mostrato spaccature.

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Al termine del suo discorso Salvini si è mostrato commosso: “Amo l’Italia, i miei figli e il mio lavoro. Mi ritengo un ragazzo fortunato, ringrazio il buon Dio e gli italiani. Comunque votiate vi ringrazio, siate certi che continuerò il lavoro senza nessuna paura, sennò farei un altro mestiere”, ha concluso il ministro.

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