Etiopia, Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea: ” Presto per decidere su Boeing 737 “

(Getty Images)

Ancora ignote le cause del disastro aereo in Etiopia. Intanto a scopo precauzionale alcuni Paesi impongono lo stop dei voli del Boeing 737 Max 8, mentre per l’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea, è presto per una misura del genere

Fumano ancora i rottami del Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines, precipitato ieri con i suoi 157 passeggeri, tra cui 8 italiani, è buio fitto sulle cause della sciagura, anche se ieri è stata recuperata la scatola nera del velivolo, che sicuramente fornirà elementi utili a ricostruire la dinamica del disastro, ma intanto fioccano a scopo precauzionale le sospensioni dei voli del Boeing 737 Max 8 da parte delle Autorità dell’aviazione civile dei vari Paesi. Etiopia e Cina hanno bloccato tutti gli aerei Boeing 737 Max 8, cioè quelli dello stesso modello precipitato ieri 6 minuti dopo il decollo. Anche perché Quello di ieri è il secondo incidente per il Boeing 737 Max 8, a cinque mesi da quello della Lion Air, verificatosi in Indonesia, in cui persero la vita 189 persone. Invece l’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea, pur monitorando da vicino la situazione dopo l’incidente aereo, ritiene prematuro fornire indicazioni alle compagnie europee in merito allo stop al Boeing 737 Max 8.

Etiopia, AESA: ” Presto per decidere su Boeing 737 “. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta

Intanto la Procura di Roma ha aperto intanto un fascicolo di indagine in relazione alla morte degli italiani. Il procedimento, coordinato dal procuratore Giuseppe Pignatone, è al momento senza indagati e ipotesi di reato. Nello schianto, poco dopo il decollo da Addis Abeba, hanno perso la vita l’archeologo siciliano Sebastiano Tusa, il Presidente dell’Ong Link 2007, Paolo Dieci, alcuni appartenenti a una onlus di Bergamo e due ragazze impegnate nel programma alimentare mondiale dell’Onu.

 

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