Gianlorenzo non ce l’ha fatta: è morto il bimbo di due anni e mezzo caduto ieri, martedì 5 marzo, dal carro durante la sfilata di Carnevale a Bologna
Tragedia a Bologna: Gianlorenzo, il bimbo di due anni e mezzo caduto dal carro ieri martedì 5 marzo durante la sfilata di Carnevale, è morto circa ventiquattr’ore dopo.
Gianlorenzo è deceduto intorno alle 16, all’Ospedale Maggiore. La notizia è stata ufficializzata dall’avvocato Mauro Nicastro che assiste i genitori e dall’Ausl di Bologna.
Il piccolo Gianlorenzo era arrivato già in condizioni disperate all’ospedale, dove era stato operato d’urgenza martedì pomeriggio senza che il suo stato migliorasse significativamente. A nulla sono dunque valsi gli sforzi dei medici e le preghiere dei bolognesi.
In mattinata la Procura di Bologna aveva aperto un fascicolo per lesioni colpose contro ignoti – ipotesi di reato che a questo punto potrebbe cambiare – ordinando ai carabinieri di effettuare controlli accurati sulle condizioni di sicurezza dei carri utilizzati per le sfilate del carnevale. A questo punto, purtroppo, l’imputazione ipotizzata dovrebbe diventare omicidio colposo.
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Tragedia di Carnevale a Bologna: la dinamica dell’incidente in cui Gianlorenzo ha perso la vita
Da una prima ricostruzione dei carabinieri Gianlorenzo, durante la sfilata del Carnevale di Bologna, sarebbe scivolato attraverso la ringhiera protettiva del carro, a tema Masterchef, formato da un trattore e da un rimorchio. La madre era dietro di lui (mentre il padre seguiva il carro a piedi) e secondo alcuni testimoni il bimbo si trovava tra le sue gambe: dopo essere caduto ha battuto la testa e per gli investigatori è stato verosimilmente urtato dal mezzo.
Nella confusione (in strada c’erano centinaia di persone) il carro ha proseguito lentamente il suo percorso fino alla piazza e poi è stato fermato al ritorno dai carabinieri, sempre in via Indipendenza, con la manifestazione che oramai era già stata interrotta. Per ricostruire con esattezza la dinamica, saranno visionate le telecamere di sorveglianza lungo la via e ascoltati tutti testimoni. Tra loro il conducente del carro, in lacrime assieme alla figlia.
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“Abbiamo aperto un fascicolo per lesioni colpose, per adesso contro ignoti – spiega il procuratore capo Giuseppe Amato – Attendiamo le verifiche, poi approfondiremo. Abbiamo chiesto ai carabinieri di attivarsi, di fare sì che i carri che dovessero essere utilizzati non presentino situazioni di insidiosità che con tutta evidenza presentava questo carro, perché era caratterizzato dalla possibilità di un’uscita laterale per un corpo piccolo come quello del bambino”.
A proposito dello stato del carro, se fosse o meno a norma, il dott. Amato afferma: “Questo è da verificare. Il dato obiettivo è che la caduta del bambino dimostra che c’era questa possibilità. Tema diverso è la colpa, ma la risposta sulla colpa presuppone una verifica attenta”.
Sulle operazioni di soccorso: “sono state assolutamente coerenti con le circostanze spazio temporali dell’accaduto e bisogna tenere conto delle condizioni del bambino dopo l’incidente”.