È morto Falco, il cane eroe di Rigopiano che salvò tre bambini rimasti intrappolati sotto le macerie del resort in seguito ad una valanga: il saluto dell’amico e ‘collega’ vigile del fuoco Fabrizio Cataudella
Falco, il cane eroe di Rigopiano che salvò tre bimbi rimasti intrappolati sotto le macerie del resort di Farignola in seguito alla valanga del 18 gennaio 2017, è morto dopo una malattia.
A darne l’annuncio e l’ultimo saluto, sui social, è l’amico e ‘collega’, il vigile del fuoco Fabrizio Cataudella che con il pastore tedesco ha lavorato a stretto contatto per ben 9 anni.
Ludovica, Edoardo e Samuel erano rimasti incastrati nella sala da biliardo dell’hotel Rigopiano, travolto da una valanga, e a portarli fuori di lì ci aveva pensato il pastore tedesco dei vigili del fuoco che poi, un anno dopo quell’intervento, fu colpito da una malattia degenerativa.
A causa di tale patologia, il suo padrone è stato costretto a sopprimerlo.
Basterebbero i tre nomi dei bambini, ma sono tante le persone che il cane eroe Falco ha salvato, durante il lungo periodo di attività di ricerca e salvataggio.
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Addio a Falco, morto il cane eroe di Rigopiano: il saluto del vigile del fuoco
Lo straziante saluto a Falco, il cane eroe scomparso di recente, arriva dal suo amico e ‘collega’, il vigile del fuoco Fabrizio Cataudella, in un post sui social: “Lui è Falco, il mio amico e collega come Unità cinofila VVF da 9 anni.
Sabato mattina, dopo un anno da quando abbiamo scoperto che fosse affetto da Mielopatia degenerativa, lo abbiamo addormentato e cazzo se fa male..
La belva, indolore, ti ha portato alla paralisi degli arti posteriori in troppo poco tempo e, per te, abituato a stare tra boschi e campi aperti, non era più una vita degna.
Guardarti venirmi incontro, festoso come sempre, ma percepire giorno per giorno il tuo peggioramento ed essere impotente è stato straziante.
Mentre scrivo piango, perchè forse avrei dovuto farlo prima, ma non trovavo il coraggio per tale gesto.
Abbiamo avuto momenti duri in cui potevamo fidarci solo l’uno dell’altro e mi sei sempre stato affianco.
Siamo stati operativi in interventi delicati, dove spesso sentivamo addosso la responsabilità di dare una risposta a chi da noi aspettava buone notizie.
A volte è successo ed altre invece no..
Abbiamo spesso interagito coi bambini e tu, coi tuoi 38 kg, passeggiavi tra loro, paziente a farti accarezzare.
Per te era tutto un gioco e fino all’ultimo giorno mi hai conteso fiero la palla..la Tua palla!
I tuoi occhi erano la tua voce e so che ti rendevi conto di tutto, ma come sempre hai fatto, amico mio, hai lottato con me.
Vorrei scrivere di te, ho mille ricordi, ma il dolore fa troppo male.
Ti voglio ricordare con questa foto: fiero e palla in bocca!
Ora “cerca” Falco e attento…che San Pietro s’è nascosto bene.
Ciao Amico mio e Grazie di tutto”
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