Brėst, Bielorussia: scoperta una fossa comune con i resti di 730 ebrei

Brėst, Bielorussia: scoperta una fossa comune con i resti di 730 ebrei
Nazisti (Bundesarchiv, Bild 119-0289 / Unknown / CC-BY-SA 3.0, Wikipedia)

A Brėst, in Bielorussia, scoperta una fossa comune con i resti di almeno 730 ebrei uccisi dai nazisti di Hitler: i corpi sepolti nella fossa comune, soprattutto bambini, donne e anziani potrebbero essere molti di più

In Bielorussia, nella città di Brėst, è stata trovata una fossa comune con i resti di 730 ebrei uccisi dai nazisti nei pressi di un cantiere edile.

Le ossa di uomini, donne e bambini, che al cranio riportano ferite di arma da fuoco, sono state ritrovate al confine con la Polonia. 

Dal numero dei corti ritrovati si ritiene che, a finire nella fossa comune, ai margini del ghetto della cittadina bielorussa, furono almeno mille persone; per lo più donne, bambini, anziani. Al momento però i resti recuperati sono 730.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, furono 3 milioni i civili bielorussi uccisi dai nazisti, e di questi 800.000 erano ebrei.

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Brėst, Bielorussia: nella fossa comune i resti degli ebrei uccisi insieme a vestiti, scarpe e oggetti personali

Una terribile scoperta quella della fossa comune a Brėst, in Bielorussia, dove sono stati ritrovati i resti di 730 ebrei uccisi dai nazisti.

Secondo l’agenzia di stampa JTA oltre alle ossa, sono stati trovati anche vestiti, scarpe e altri oggetti personali in un punto dove c’erano dei lavori in corso. I primi ritrovamenti sono avvenuti il mese scorso, ma da allora sono state rinvenute dozzine di resti praticamente ogni giorno. Il sindaco di Brest, Alexander Rogachuk, ha affermato che le ossa appartenevano agli ebrei rinchiusi dai nazisti nel ghetto durante la Shoah.

Dmitry Kaminsky, uno dei militari che sta guidando l’operazione di recupero delle salme, ha affermato: “Quando troviamo lo scheletro di un bambino o lo scheletro di una madre che lo protegge, è davvero dura. Questi non sono sentimenti piacevoli”.

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La Germania, durante la Seconda Guerra Mondiale, prese il controllo di Brest nel giugno del 1941 e fucilò migliaia di ebrei in città pochi giorni dopo.

I resoconti storici sostengono che alle vittime, prima di essere fucilate, venivano ordinato dai nazisti di spogliarsi completamente nude. Il ghetto fu creato nel dicembre di quello stesso anno, in seguito alla confisca di tutti gli oggetti di valore dei residenti ebrei. L’area aveva una popolazione di almeno 18.000 persone.

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