Milano, incendio di rifiuti da Napoli: scattano gli arresti

Incendio Rifiuti Milano Napoli
Fumo nero incendio

Dopo il maxi incendio di rifiuti da Napoli a Milano, l’operazione della Dda ha portato all’ordinanza di custodia cautelare per 15 persone. Il profitto stimato era di un milione di euro

 

Quindici persone sono in custodia cautelare in seguito all’operazione della Dda di Milano: a ottobre un maxi rogo di rifiuti provenienti da Napoli aveva spostato lo sguardo degli inquirenti sull’affare illecito. A bruciare fu il capannone della “Ipb” di via Chiasserini, contenente oltre 16mila metri cubi di rifiuti plastici. Il deposito di Milano raccoglieva rifiuti provenienti dalla Campania, soprattutto da Napoli e Salerno, il cui sversamento avrebbe avviato un traffico illecito con profitti di circa un milione di euro. Gli autori del reato, infatti, hanno agito per aggirare i costi di smaltimento previsti per gli impianti per rifiuti speciali e i termovalorizzatori. I capannoni di Milano, grazie ad autisti e società intestate a prestanome, finivano per accogliere ammassi di spazzatura destinati all’abbandono. Di qui il rogo, certamente di natura dolosa, a cui è seguita la ricerca di nuovi siti per lo sversamento abusivo, nei giorni successivi, da parte dei responsabili.

Rogo di rifiuti a Milano: gli arresti

All’operazione condotta dalla Dda di Milano per l’incendio di rifiuti provenienti da Napoli è seguita la custodia cautelare ai danni di 15 persone. Le indagini hanno intercettato i responsabili grazie alla collaborazione tra squadra mobile della Polizia e i carabinieri del Noe, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale Antimafia di Milano. Sono finite in custodia cautelare 15 persone, di cui 8 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 3 con l’obbligo di dimora nel comune di residenza. L’accusa è di “traffico illecito di rifiuti, attività di gestione non autorizzata e intestazione fittizia di beni”. L’operazione criminale era orchestrata dal 55enne Aldo Bosina, che dovrà rispondere all’accusa di essere il “promotore e l’organizzatore del traffico di rifiuti”.

LEGGI ANCHE —> Milano, incendio in via Turati: evacuate centinaia di persone

Gestione cookie