Assume forme sempre più violente la protesta gli allevatori sardi nell’ambito della vertenza sul prezzo del latte pecorino: date alle fiamme, a Sassari, autocisterna latte
Mentre gli elettori sardi hanno consegnato il governo della regione al centrodestra, con un cospicuo vantaggio di punti percentuali, nonostante i timori della vigilia di riflessi negativi per la mancata risoluzione della vertenza sul prezzo del latte ovino, i pastori alzano l’asticella della protesta. Assaltato un camion cisterna che è stato dato alle fiamme nel sassarese proprio nel giorno in cui è in agenda un incontro in Prefettura a Sassari tra pastori e trasformatori sul prezzo del latte. Alcuni uomini, con il volto coperto e armati, hanno bloccato il mezzo tra Nule e Osidda e, dopo aver fatto scendere il conducente, lo hanno dato alle fiamme. Il Ministro dell’Interno Salvini ha condannato senza mezzi termini l’accaduto preannunciando il pugno di ferro contro gli autori del raid: “Sono soltanto criminali e come tali saranno trattati”.
Sassari, in fiamme autocisterna latte. Domenica un simile attacco nel nuorese
Assalto che ha avuto un’anteprima domenica, anche se con esiti meno violenti, segno che siamo in presenza di un‘escalation dei toni e delle forme della protesta degli allevatori sardi. Ad urne ancora aperte, ad Orune, due uomini armati e con il volto coperto hanno bloccato un’autocisterna del latte costringendo l’autista a scendere ed a riversare a terra tutto il contenuto che stava trasportando al caseificio Pinna di Thiesi (Sassari), uno dei più importanti dell’Isola: il primo assalto armato con i fucili in Sardegna da quando è iniziata la protesta degli allevatori.
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