L’India bombarda postazioni dei ribelli del Kashmir, ma nel territorio del Pakistan, risposta all’attentato del 14 febbraio. Islamabad protesta e si dice pronta a reagire
Torna a crescere la tensione tra India e Pakistan dopo che l’aviazione militare di New Delhi ha bombardato postazioni dei ribelli del Kashmir, ma in territorio pachistano.
Stamattina all’alba, secondo la ricostruzione del sottosegretario agli Esteri indiano, Vijay Gokhale, 12 caccia indiani hanno compiuto un raid contro ribelli del Kashmir, in territorio pakistano.
L’atto, in risposta all’attacco del 14 febbraio, il più grave da decenni e rivendicato dai terroristi irredentisti islamici di Jaish-e-Mohammad (JeM, l’Esercito di Maometto), una strage di soldati, 46 militari indiani morti per mano di kamikaze, che, anche per l’opinione pubblica, non poteva restare impunita.
“Il raid che abbiamo lanciato questa mattina a Balakot ha distrutto il più grande campo di addestramento del gruppo terroristico di Jaish-E-Mohammed sul territorio pakistano, ma non è un atto di guerra”, ha detto Gokhale, aggiungendo che si è trattato di un attacco preventivo contro un gruppo in procinto “di portare a termine altri attentati”.
New Dehli ritiene il Jem responsabile di numerosi attentati in India, compreso quello contro Parlamento, nel 2001. Balakot si trova in prossimità del conteso confine tra le due nazioni. “Nel raid abbiamo ucciso un vasto numero di militanti, istruttori e comandanti, tutti appartenenti al gruppo terroristico responsabile dell’attacco del 14 febbraio”, ha sottolineato il sottosegretario, secondo il quale sarebbero state evitate vittime tra i civili.
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Il Pakistan ha una versione diversa rispetto al bombardamento eseguito dall’India ai danni dei ribelli del Kashmir.
“Le forze aeree indiane questa mattina hanno violato la linea di controllo e sono penetrate nel territorio aereo pakistano. L’aviazione pakistana è entrata subito in allarme, pronta a reagire.
Gli aerei indiani sono immediatamente rientrati. Non ci sono state vittime né danni“, ha fatto sapere il generale Asif Ghafoor, responsabile delle comunicazioni dell’Esercito pakistano.
Il premier Imran Khan, al termine di una riunione di emergenza, ha descritto come “fiction” il raid indiano: “Ancora una volta – ha affermato Kahn – il Governo indiano ha fatto un annuncio a mero uso interno, sconsiderato e inventato, che mette la stabilità della regione a scopo elettorale. Il Pakistan risponderà quando e dove riterrà opportuno”.
Il premier pakistano si è rivolto alle forze armate e ai cittadini invitandoli a “essere pronti a ogni eventualità”.
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