La cattedrale di Agrigento riapre le porte ai fedeli dopo 8 anni. Le autorità l’avevano chiusa a causa di un dissesto idrogeologico
Ad Agrigento, dopo 8 anni di attese e polemiche, la cattedrale riapre le sue porte: l’accesso era interdetto in seguito alla messa in sicurezza per dissesto idrogeologico. Il luogo di culto che sorge sulla cima di un colle, infatti, rischiava addirittura di precipitare a valle. Pertanto, la pericolosità della situazione ha richiesto un intervento di messa in sicurezza con 17 catene d’acciaio. A dare l’annuncio della riapertura della cattedrale di San Gerlando è stato l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, che ha dichiarato: “La cattedrale era ed è ancora una mamma malata. Riaverla oggi significa almeno che è uscita in maniera definitiva dal coma”. Dalle sue parole si apprende che, sebbene i lavori non siano ancora giunti a compimento, tutto e pronto per calcare il suolo della chiesa. Ecco come ha raccontato la situazione: “I lavori non sono completati, si deve ultimare la messa in sicurezza dell’edificio e poi dovrebbe iniziare il rinsaldamento della collina e infine ci vorrà il restauro finale dell’ edificio”. E ancora: “Quel che conta però è che, dopo tanti lunghi anni, siamo oggi qui, per pregare e ritrovarci come chiesa santa di Dio”.
Riapre la cattedrale di Agrigento: otto lunghi anni di polemiche
Non sono mancate le polemiche intorno alla chiusura della cattedrale di Agrigento, che si appresta a riaprire ai fedeli. All’annuncio, erano presenti anche diverse istituzioni politiche, tra cui il sindaco di Agrigento Lillo Firetto, l’assessore regionale alle Infrastrutture Salvatore Cordaro e il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché. Don Franco, il nome che l’arcivescovo riserva ai suoi fedeli, ci ha tenuto quindi a ricordare gli 8 anni bui di polemiche e aspettative disattese. “In questi anni, la speranza, talvolta, sembrava sbiadirsi e addirittura spegnersi a causa di atteggiamenti non sempre interpretabili, delle molte deludenti e insincere parole e delle tante vuote e finte promesse”, ha affermato. Anche padre Giuseppe Pontillo, sacerdote della cattedrale, ha ricordato i ritardi e le assenze della politica nella vicenda della cattedrale di Agrigento.
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