Mafia, soldi alla famiglia di Messina Denaro: 3 arresti

Arrestati tre imprenditori trapanesi con l’accusa di aver finanziato i clan mafiosi e la famiglia del superlatitante Matteo Messina Denaro. In cambio, tramite le intimidazioni dei clan egemonizzavano il settore delle scommesse e dei giochi on line

Si stringe sempre più il cerchio attorno alla rete di fiancheggiatori del superlatitante Matteo Messina Denaro, il boss della mafia trapanese di cui si sono perse le tracce dal 1993. Con le accuse di associazione mafiosa e corruzione sono scattate le manette ai polsi di tre imprenditori trapanesi, almeno uno dei quali avrebbe finanziato la famiglia del boss latitante Matteo Messina Denaro. Si tratta di Calogero Luppino, di Campobello di Mazara, Salvatore Giorgi e Francesco Catalanotto di Castelvetrano, gestore di un centro scommesse online a Campobello di Mazara. Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Palermo, hanno permesso di ricostruire la rapidissima ascesa imprenditoriale di Luppino nel settore delle scommesse e dei giochi on line.

Mafia, soldi alla famiglia di Messina Denaro: 3 arrestati. Con l’aiuto dei clan monopolizzavano il settore delle scommesse e dei giochi on line

A garantirne il successo sarebbero stati i clan mafiosi di Castelvetrano, paese di origine del boss ricercato, e Mazara del Vallo che costringevano gli esercizi commerciali a installare i device delle società di Luppino  minacciando di ritorsioni i titolari che si rifiutavano.  Luppino, di concerto con Giorgi, che teneva i cordoni della borsa del clan, provvedeva alle spese legali e alle altre necessità del boss detenuto Franco Luppino e al finanziamento dei vertici delle famiglie mafiose del mandamento. Inoltre per il tramite del terzo fermato, Francesco Catalanotto, molto vicino al cognato di Messina Denaro, Rosario Allegra,  venivano fatti pervenire soldi alla famiglia del boss latitante.

 

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