La Procura ha chiesto ed ottenuto il giudizio immediato per il 32enne nigeriano accusato di aver ripetutamente violentato una 23enne di Ancona, sua abituale cliente
Uno scioccante episodio di violenza che ricorda molto la triste vicenda di Pamela Mastropietro, la 18enne struprata, ammazzata, depezzata e fatta ritrovare in due valige a Macerata. Stessa regione, le Marche, diversi il capoluogo, Ancona, e per fortuna anche l’epilogo. Infatti è stato chiesto ed ottenuto dalla Procura il giudizio immediato per Isaac Adejoju Adetifa, il 32enne nigeriano arrestato lo scorso novembre dalla Squadra Mobile con l’accusa di violenza sessuale aggravata per aver abusato in almeno 15 occasioni di una 23enne anconetana all’interno di un immobile fatiscente, ubicato in via Pergolesi, occupato abusivamente dallo stesso imputato e da una decina di connazionali. Secondo quanto accertato durante le indagini, la ragazza sarebbe stata stuprata sempre dopo aver assunto stupefacenti. L’udienza davanti al collegio penale è stata fissata per il 4 aprile.
Ancona, stuprata 15 volte dal pusher: nigeriano a giudizio immediato. La difesa: ” Rapporti consenzienti “
Il nigeriano, sicuro della propria innocenza, ha deciso di non procedere con riti alternativi. Secondo quanto sostenuto davanti agli inquirenti, non sarebbe stata mai consumata alcuna violenza sessuale. Al contrario, intratteneva con la ragazza una relazione d’amore e tutti i rapporti sarebbero stati, quindi, consenzienti. Diversa la versione dei fatti della vittima: la 23enne, arrestata di recente per estorsione e finita agli arresti domiciliari assieme al suo fidanzato, ha ripetuto la sua versione nell’ambito di un incidente probatorio che si è tenuto lo scorso gennaio di fronte al gip. La ragazza ha confermato quanto detto fin dal primo momento, cioè di aver iniziato a frequentare a fine estate lo stabile di via Pergolesi, riconvertito a centrale di spaccio, per comprare eroina. Ed il suo pusher sarebbe stato proprio il 32enne che, quando la 23enne assumeva droga, ne approfittava per abusare di lei. Per la vittima sarebbe stato impossibile opporre resistenza perché soggiogata dagli effetti dell’eroina.
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