Salvini manda le ruspe dell’esercito verso la baraccopoli del Borgo Mezzanone. La zona è sotto controllo di mafie locali e nigeriane
Per Salvini lo scopo è quello di ridurre i casi di irregolarità e degrado. Per questo stamattina le ruspe dell’esercito si sono mosse sulla “pista” di Borgo Mezzanone, la baraccopoli dei migranti sorta a pochi metri dal Cara. L’insediamento abusivo in provincia di Foggia è finito più volte al centro delle cronache nazionali. A comandare sono le mafie locali e quella nigeriana, senza dimenticare i numerosi casi di violenza. Liti, criminalità, caporalato, spaccio e schiave del sesso. E ciò che si verifica nella zona presa di mira da Salvini. L’insediamento abusivo ha finito con l’inglobare anche il centro “ufficiale”.
Salvini, un’azione pensata già da tempo
Da tempo il ministro dell’Interno ribadisce l’intenzione di chiudere alcuni dei Cara e di smantellare “alcune baraccopoli e tendopoli sviluppatesi in aree urbane”, luoghi diventati il “tempio dell’illegalità” e che Salvini considera “indegne di un Paese civile”. Borgo Mezzanone è uno di questi. Non è un caso se è qui, tra questi ruderi e baracche, che si è nascosto uno dei pusher di Desirée Mariottini. E sempre a Mezzanone una volta alcuni poliziotti vennero circondati dagli migranti minacciosi.