Gli iscritti del M5S sulla piattaforma Rousseau sono chiamati al voto: cosa accade se vince il SI sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il caso Diciotti
Manca poco ormai alla conclusione della giornata di voto degli iscritti al M5S, sulla piattaforma Rousseau.
La votazione, cominciata in ritardo di un’ora a causa dei noti problemi al sito della piattaforma, si chiuderà alle 21.30.
I votanti sono chiamati a decidere sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per la vicenda della nave Diciotti.
Il quesito prevede due possibilità di risposta rispetto alle decisioni prese sul Caso Diciotti di ritardare lo sbarco e all’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini.
La prima opzione è votare “Sì, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere”.
La seconda opzione è votare: “No, non è avvenuto per la tutela di un interesso dello Stato, quindi deve essere approvata l’autorizzazione a procedere”.
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Una decisione, quella del M5S di affidarsi agli iscritti per l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il Caso Diciotti, che ha destato molte polemiche sia all’interno che all’esterno della maggioranza.
Se nel referendum interno dovesse vincere il Sì, quindi se venisse negata l’autorizzazione, i pentastellati al Senato voterebbero insieme a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia evitando così al vice premier di finire sotto processo.
In questo caso, il ministro Matteo Salvini non verrebbe quindi processato ed eviterebbe il rischio di essere condannato per un reato come il sequestro di persona.
Contestualmente, si eviterebbe anche una possibile crisi di governo per i due partiti al comando che, come noto, fanno parte di un’alleanza già di per sé molto instabile.
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AGGIORNAMENTO
I cittadini iscritti al M5S, chiamati al voto sulla piattaforma Rousseau, hanno deciso per il SI, che vince con una percentuale di 59,05% contro il 40,95% del NO. Il voto, tanto atteso in serata dopo una serie di intoppi e anomalie, ha dunque decretato l’immunità per il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Hanno “salvato” il ministro dal processo per il reato di sequestro di persona 30.948 dei votanti, contro i 21.469 che si sono espressi a favore dell’autorizzazione a procedere.
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