Il Ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas bolla come “estremamente difficile” il rimpatrio dei foreign fighters originari dei Paesi europei, così come invocato dal Presidente Trump
Mentre il vicepresidente Usa Mike Pence annuncia la prossima totale sconfitta dello Stato Islamico, con poche sacche di resistenza localizzate nella fascia di territorio siriano confinante con quello iracheno, dove si combatte casa per casa, doccia gelata per il Presidente Trump che aveva auspicato il rimpatrio dei foreign fighters europei nei rispettivi Paesi d’origine. Berlino, infatti, ritiene che sia “estremamente difficile” in questa fase attuare il rimpatrio dalla Siria dei jihadisti europei, come richiesto dal presidente Trump. Lo ha detto il Ministro degli Esteri, Heiko Maas, intervenendo sulla tv pubblica tedesca. Un ritorno potrebbe essere possibile solo se “saremo in grado di garantire che vengano inviati subito in tribunale e che saranno arrestati”, ha detto Maas- abbiamo bisogno di informazioni giudiziarie “.
Berlino: ” Estremamente difficile il rimpatrio dei foreign fighters “. Sono almeno 5904 i foreign fighters
“Prendetevi i foreign fighters originari dei vostri Paesi o altrimenti saremo costretti a liberarli”, così aveva twittato l’inquilino della Casa Bianca chiedendo poi agli alleati di fare la loro parte dal momento che gli Stati Uniti ha già investito molto, anche in termini economici, nella lotta al sedicente Califfato. Trump ha usato toni duri che rischiano di deteriorare ulteriormente i rapporti con l’Europa avendo citato esplicitamente Gran Bretagna, Francia, Germania. Attualmente i foreign fighters prigionieri sono detenuti nel Kurdistan siriano e la loro custodia è una patata bollente visto che nessun Paese europeo li vuole indietro. Secondo il Centro internazionale di studi sulla radicalizzazione, i foreign fighters europei sono almeno 5904, di questi 1765 sono tornati. Sono originari in maggioranza della Germania, Gran Bretagna, Francia ma anche dell’ Irlanda, Italia e di altri Stati.
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