A quasi cinquant’anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna, l’amministratore della Nasa annuncia che l’ente spaziale nordamericano sta progettando di riportare l’uomo sul satellite terrestre entro il 2028
A quasi cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna, “un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità”, come chiosò quel momento storico il primo uomo a posare il proprio piede sul nostro satellite, l’astronauta statunitense Neil Armstrong, la Nasa fa un annuncio clamoroso. Sostenuto dal Presidente Trump, l’ente spaziale nordamericano sta accelerando la progettazione di un nuovo sbarco sulla Luna ma questa volta per rimanerci. Lo ha detto l’amministratore della Nasa Jim Bridenstine in una conferenza stampa convocata nel quartier generale di Washington. “E’ importante tornare sulla Luna il prima possibile”, ha detto Bridenstine. Il modo migliore per celebrare lo storico primo allunaggio, il 20 luglio del 1969, ma forse anche un nuovo fronte della contesa Usa-Cina visto che anche il gigante asiatico, dopo il successo del lancio della sonda Chang’e-4, ha nei propri programmi il ritorno dell’uomo sul satellite terrestre.
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Nasa: ” Presto torneremo sulla Luna ma per restarci “. Invio degli astronauti entro il 2028
Secondo i piani della Nasa, l’uomo dovrebbe ritornare sulla Luna entro il 2028, sorta di tappa intermedia sulla road map prevista dal predecessore di Trump alla Casa Bianca, Barack Obama nonché avamposto spaziale in ottica ammartaggio: l’ex Presidente, infatti, aveva fissato al 2050 la deadline per l’approdo dell’uomo sul “pianeta rosso”, cioè Marte. Invece il cronoprogramma per il secondo allunaggio prevede il lancio di una sonda entro il 2024 ed a tal fine la Nasa fa sapere di aver già spedito le lettere di invito a tutte le aziende potenzialmente interessate alla sua progettazione e costruzione, le cui manifestazioni d’interesse dovranno pervenire entro il 25 marzo prossimo venturo.
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