La Guardia di Finanza, dando esecuzione all’ordinanza della Corte d’Appello di Roma, ha confiscato 9 milioni a Luigi Lusi, ex tesoriere della Mrgherita, condannato in via definitiva per appropriazione indebita dei fondi del partito
Mentre i contribuenti italiani dovranno attendere per molto tempo, vista la pluriennale rateizzazione, la restituzione dei 49 milioni di euro frodati dalla Lega, nel frattempo la Guardia di Finanza, dando seguito all’ordinanza della Corte d’Appello di Roma, ha confiscato beni per 9,2 milioni di euro riconducibili a Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, partito discioltosi il 14 ottobre del 2007 per confluire nell’allora constituendo Partito Democratico. Si tratta dell’ultimo capitolo della vicenda giudiziaria che riguarda Lusi, condannato in via definitiva per appropriazione indebita nel dicembre 2017. Il “tesoro“, frutto della distrazione di fondi destinati al partito “mediante un complesso sistema di false fatturazioni”, è costituito da quote societarie, una villa, 6 appartamenti, box, terreni, conti correnti, polizze assicurative, ecc.
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Confiscati 9 milioni a Lusi, ex tesoriere della Margherita. Il modus operandi di Lusi
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria, hanno avuto dei riscontri oggettivi: Lusi grazie alla moglie e ad alcuni professionisti avrebbe “distratto” alcuni fondi del partito usando alcune società a lui collegate. Nel 2012, i rilevanti elementi di prova raccolti hanno portato all’arresto di Lusi, della consorte e di due commercialisti nonché al sequestro dei seguenti beni, oggi acquisiti al patrimonio dello Stato.
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