Il cardinale Kevin Farrell è il nuovo Camerlengo appena nominato da Papa Francesco: assume un incarico rimasto vacante per sette mesi dopo la morte del Cardinale Tauran
Già prefetto del Dicastero per Laici, famiglia e vita, il porporato statunitense, il Cardinale Kevin Farrell, è il nuovo Camerlengo di Santa Romana Chiesa nominato da Papa Francesco.
Il Cardinale assume l’incarico rimasto vacante per sette mesi dopo in seguito alla morte del Cardinale Tauran.
Il nuovo Camerlengo è il rappresentante di più alto in grado in Curia di quella Chiesa degli Stati Uniti che è in parte dissonante verso il pontificato del Papa argentino.
La nomina è stata resa nota oggi con il bollettino delle dodici diffuso dalla Sala Stampa vaticana e giunge dopo mesi dalla morte del cardinale Jean Louis Tauran, avvenuta il 6 luglio 2018 a seguito di una lunga malattia, che aveva ricoperto tale ruolo dal dicembre 2014 su nomina dello stesso Bergoglio.
Nel 2007 Farrell è stato promosso come pastore di Dallas. Poi Bergoglio, nell’agosto 2016, con il motu proprio Sedula Mater, lo ha posto a capo dell’importante Dicastero che accorpa al suo interno i due ex Pontifici Consigli per i laici e la famiglia, uno dei primi frutti evidenti della riforma della Curia ancora in corso.
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Papa Francesco nomina il nuovo Camerlengo: è il Cardinale Kevin Farrell. Quali sono i compiti del Camerlengo
La figura del Camerlengo assume particolare importanza nel periodo di sede vacante dopo la morte – o rinuncia – del Pontefice.
Tale incarico è regolato principalmente da due costituzioni apostoliche: la Pastor Bonus – prossima alla revisione con la nuova costituzione formulata dal C6 – e la Universi Dominici Gregis la quale, al numero 17, stabilisce che “il camerlengo di Santa Romana Chiesa deve accertare ufficialmente la morte del Pontefice alla presenza del maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, dei prelati chierici e del Segretario e Cancelliere della stessa Camera Apostolica”.
Il camerlengo deve, inoltre, “apporre i sigilli allo studio e alla camera del medesimo Pontefice, disponendo che il personale abitualmente dimorante nell’appartamento privato vi possa restare fino a dopo la sepoltura del Papa, quando l’intero appartamento pontificio sarà sigillato”.
Ancora a lui tocca poi comunicare la morte al “cardinale vicario per l’Urbe”, il quale “ne darà notizia al popolo romano con speciale notificazione; e parimenti al cardinale arciprete della Basilica Vaticana“.